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De Luca "non è pazzo": Capezzone svela il motivo della "piazzata"

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"De Luca e il Sud, un po' leader e un po' showman": questo il titolo con il quale Giuseppe Brindisi ha invitato i suoi ospiti a intervenire sull'ultima mossa del governatore della Regione Campania, che ha marciato su Roma e insultato il premier Meloni, e sul caso Geolier, il rapper arrivato secondo a Sanremo. "Masaniello non finì benissimo", ha detto Daniele Capezzone, rispondendo al paragone tra il presidente De Luca e il capopopolo napoletano che nel 1647 guidò l'insurrezione contro la pressione fiscale imposta dal governo vicereale spagnolo. "Siamo davanti a un dramma. De Luca ha fatto politica per tanti anni. Viene dal partito comunista, conosce le Istituzioni e sa scegliere le parole. Se fa questa piazzata, questa scenata: l'insulto a Meloni, la marcia, l'aggressione, non è pazzo. Ha scelto di fare il pazzo", ha affermato il direttore editoriale di Libero. 

 

 

Perché "è un dramma"? Il giornalista ha ricordato: "Mancano centododici giorni alle Europee. Quasi quattro mesi. Se già quattro mesi prima di un voto siamo così, che fa da metà marzo?", ha domandato, rivolgendosi a Brindisi e al pubblico. Poi la discussione ha virato su Geolier. "Nell'arte si interpretano i criminali, è vero", ha ammesso l'ospite di Rete 4. "Ma non è che poi nella vita personale Al Pacino si metteva a sparare dalla finestra. Ci sono questi rapper italiani, Simba La Rue e Baby Gang che sono stati condannati. Comprendete che c'è un confine tra vivere una cosa e incarnarla? Questo è un punto decisivo. Geolier non è caduto in questo, ma nella celebrazione", ha aggiunto il giornalista. 

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