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Piazzapulita, l'ultimo sondaggio di Mannheimer: "Aumentano gli indecisi"

Luca De Lellis
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La sempre concitata settimana di Sanremo ha portato con sé una scia di polemiche più o meno consistenti nei riguardi del governo di Giorgia Meloni. Specie per quel che concerne la sua influenza sulla televisione di Stato, la Rai, che a detta di molti italiani si è ormai trasformata in una sorta di TeleMeloni. Nonostante ciò, nel consueto sondaggio sulle intenzioni di voto proposto da Eumetra, si può osservare come il campione di elettori nutra ancora parecchia fiducia soprattutto in Fratelli d’Italia che, come si suol dire, a dispetto della tempesta mediatica, ha “tenuto botta”. Il partito del premier Meloni non scende infatti sotto al 28%, subendo sì un calo dello 0.5% rispetto al dato di due settimane fa, ma rimanendo ancora saldamente al comando delle preferenze degli italiani.

Nel corso della puntata di PiazzaPulita, il noto sondaggista Renato Mannheimer ha illustrato il dato più preoccupante in assoluto: quello degli astenuti o indecisi. Che aumentano costantemente fino a rappresentare il dato monstre del 37.6% dell’elettorato. «Si va estendendo l’indecisione – ha confessato l’ospite del conduttore Corrado Formigli - La gente comincia a fare mente locale perché tra un po’ ci sono le elezioni (Europee, ndr) e non è che se ne occupa tutti i giorni come noi, e dice “ma io non so che votare”». Vista da un’altra prospettiva questa indecisione però «rappresenta una prateria di voti da conquistare ancora da parte dei partiti, perché alcuni degli astenuti che individuiamo oggi poi voteranno».

 

 

 

 

Conseguenza dell’incremento degli indecisi, come denotano gli esiti del sondaggio, è che tutti i partiti più rilevanti dal punto di vista dei numeri hanno subito un calo di consensi più o meno significativo se paragonato ai dati del 31 gennaio scorso. Nell’ordine, subito dopo FdI, troviamo il Partito Democratico che rimane a distanza di sicurezza sotto al 20% (19.6) con una variazione negativa dello 0.1%. La terza forza continua a essere il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte, che però subisce un decremento di mezzo punto percentuale stanziandosi al 16.3%. Anche le altre due forze della maggioranza di governo scendono, con la Lega di Matteo Salvini all’8.3% (-0.2) e Forza Italia al 7.1% (-0.3%). Carlo Calenda e la sua Azione restano oltre il 4%, sopra a Italia Viva dell’amico-nemico Matteo Renzi (3.1%).

Gli unici movimenti che segnano un trend leggermente positivo sono quelli con meno consensi: Alleanza Verdi Sinistra al 3.7% (+0.1) +Europa 2.6% (+0.1), ItalPress di Gianluigi Paragone 1.6% (+0.2) e Unione Popolare 1.3% (+0.1). Per quanto riguarda la forbice di mutamento dei numeri, come sostiene anche Mannheimer, molto dipenderà dalle decisioni finali degli astenuti. Tuttavia, stimolandoli nello sbilanciarsi, «abbiamo visto l’altra volta come gli indecisi propendono più verso il centrodestra». E poi, occhio, «perché anche se ora i sondaggi sembrano noiosi per quanto sono stabili, si intravede un borbottio sottostante che può stravolgere le cose».

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