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Gino Cecchettin "in cerca di visbilità"? La difesa di Crepet: "Squallidi influencer"

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Gino Cecchettin ha deciso di raccontare la figlia Giulia, la ragazza veneta prima sparita insieme all'ex fidanzato Filippo Turetta e poi trovata senza vita nel bosco, in un libro che arriverà nelle librerie il 5 marzo. "Sei la mia Giulia, ma non sei più solo questo. Dopo quello che è successo sei anche la Giulia di tutti. E io sento forte il dovere di manifestare al mondo che persone eri e, soprattutto, di cercare attraverso questo di fare in modo che altre persone si pongano le mie stesse domande": con queste parole l'uomo ha spiegato la scelta di non chiudersi nel silenzio. La scrittura diventa strumento per mettere insieme i tasselli e per provare a ragionare sui giovani e sull'educazione. Il volume annunciato da Cecchettin "immagino sia un modo per elaborare il lutto. Per cercare di rompere quel senso di isolamento che, inevitabilmente, si crea dopo un funerale", ha affermato Paolo Crepet in un'intervista al Messaggero Veneto.

 

 

"Gino è solo e fa i conti con un mondo orrendo, che sembra non essersi accorto di Giulia", ha aggiunto subito il saggista. "Penso che nella vicenda di Giulia siano entrati più aspetti. Da un lato, il legittimo urlo contro la violenza; dall’altro, tanto voyeurismo. E, così, il libro avrà due platee polarizzate: chi vorrà confortarsi con la parola di un uomo che ha sofferto tanto, e chi spera di leggere qualche dettaglio che gli era sfuggito, per guardare dal buco della serratura", ha continuato lo psichiatra. 

 

 

Alle voci sulla presunta ricerca di visibilità da parte del padre della vittima, Crepet ha risposto in modo forte: "È semplicemente disgustoso. Bisogna essere perversi per manifestare un pensiero così torbido. Nessuno ha il diritto di dire certe cose. Rispettiamo un uomo che ha sofferto e sta soffrendo. Chi dice queste cose è uno squallido influencer, perché soltanto una persona che utilizza qualsiasi mezzo per farsi pubblicità può pensare che un altro lo faccia. E questa è la parte più vomitevole dei social; perché, se non ci fossero, queste rimarrebbero quattro chiacchiere al bar", ha detto con nettezza di parole. 

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