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Vittorio Sgarbi: "Mi dimetto da sottosegretario", colpo di scena all'evento di Porro

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Colpo di scena a La Ripartenza 2024, l'evento ideato e condotto da Nicola Porro a Milano. Vittorio Sgarbi atteso per una lecture artistica su Michelangelo ha annunciato le sue dimissioni da sottosegretario alla Cultura del governo di Giorgia Meloni. "Mi dimetto con effetto immediato da sottosegretario e lo comunicherò nelle prossime ore alla Meloni", ha detto il critico d'arte durante l’evento. Annuncio che segue la vicenda del quadro di Rutilio Manetti e per un altro dipinto, sollevate dal Fatto e da Report, accuse negate con forza da Sgarbi. 

 A chi gli chiedeva che immagine arriva all’estero dopo l’inchiesta pubblicata da Report., il critico d'arte a margine de La Ripartenza presso il Centro Congressi della Fondazione Cariplo ha detto: "Dobbiamo chiederlo all’estero. Il sottosegretario non ha rilasciato nessuna intervista, quindi, quelle erano immagini rubate". In merito agli insulti rivolti ai giornalisti, il critico d'arte ha affermato: "Non mi devo scusare con nessuno, ho espresso le mie imprecazioni come fa chiunque. Quelle erano immagini rubate. E uno nel suo privato può dire quello che vuole".

 

Tuttavia, Sgarbi spega che: "Ovviamente, io sono noto per le mie imprecazioni, per le ’capre', non ho nessuna volontà di crudeltà e di morte per nessuno". In altre parole, "io ritiro il mio augurio di morte, mi scuso di averlo pensato e non sono più neanche un sottosegretario. D’ora in avanti augurerò la morte senza essere responsabile di essere sottosegretario", ironizza. "Mi scuso - ha aggiunto - con i giornalisti che si sentono in pericolo di morte, perché ho detto: ’Vorrei che tu morissi'". "Mi scuso, perché chi l’ha interpretato in una trasmissione che è stata particolarmente cruda, ma che era sostanzialmente una trasmissione con un’intervista non autorizzata, non voluta", ha osservato. A un certo punto, "non essendo un’intervista, io ho fatto imprecazioni, che sono sembrate anche a qualche giornalista offensive".

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