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Quarto Grado, "è regredita?". Botta e risposta tra Nuzzi e l'avvocato di Pifferi

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Non ha intenzione di lasciare la difesa della sua assistita, Alessia Pontenani, l’avvocato indagata per falso ideologico che rappresenta Alessia Pifferi, la donna accusata dell’omicidio della figlia morta di stenti a soli 18 mesi. Pontenani è stata intervistata venerdì 26 gennaio a Quarto Grado , il programma condotto da Gianluigi Nuzzi su Rete4. L’indagine riguarda lei e due psicologhe del carcere di San Vittore che avrebbero, questa l'accusa, operato per farla apparire con un profilo psicologico diverso da quello reale. Al netto delle valutazioni, la notizia ha fatto discutere anche per il contrasto tra giudici e difesa. Nel corso dell'intervista con Nuzzi, l'avvocato di Pifferi commenta che quelle rivolte a lei "sono accuse che lasciano un po' il tempo che trovano. Ringraziando il cielo è tutto scritto e io non ho nessun problema". 

 

Il legale spiega di aver ottenuto la cartella clinica di Pifferi il 9 maggio e di aver detto al pm: "Qui ci sono questi documenti, la signora non sta bene". Poi parla della telefonata intercettata con le psicologhe in seguito alla quale è stata indagata: "Lei mi dice bravissima, e io ho detto ce l'abbiamo fatta. Ma io non ho un divieto di parlare con la psicologa del carcere, e ce l'abbiamo fatta l'ho detto perché è vero che una soddisfazione personale". Si parla dei test sul quoziente intellettuale oggetto dello scontro. Pifferi nelle ultime valutazioni ha fatto registrare un valore bassissimo, di 40. Nuzzi incalza l'avvocato: "Non sarà mica regredita in carcere...". L'avvocato replica: "Ma le avrei detto di fare la stupidotta ai test?", afferma Pontenani. 

Nuzzi chiede se è possibile ipotizzare che la donna abbia risposto a quei test "spintaneamente", afferma il conduttore.  Ma la legale di Pifferi nega ogni ipotesi in una vicenda ancora tutta da chiarire, e che si sovrappone al dramma di una bambina morta a soli 28 mesi sola e senza cibo. 

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