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Chiara Ferragni, pure la procura di Cuneo vuole vederci chiaro: altro fascicolo sul pandoro-gate

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Dopo l'avvio dell'inchiesta da parte della procura di Milano, anche la procura di Cuneo ha deciso di aprire un fascicolo sul caso noto come "Pandoro-gate", che coinvolge l'influencer Chiara Ferragni. Le due procure territoriali sono chiamate ad indagare a causa della residenza di Ferragni a Milano e della sede legale dell'azienda Balocco nella provincia cuneese. La procura piemontese ha avviato il fascicolo senza specificare indagati o ipotesi di reato, mirando a esaminare approfonditamente la questione e ad acquisire la documentazione pertinente per determinare possibili violazioni legali. Nonostante le dichiarazioni del procuratore capo di Cuneo, Onelio Dodero, che aveva inizialmente smentito l'apertura dell'inchiesta, la decisione è stata poi presa per approfondire la vicenda.

 

 

L'attenzione delle procure, riferisce Il Giornale, si concentra sull'operato delle due società legate all'influencer e all'azienda dolciaria piemontese. La procura di Milano, sotto la guida del procuratore aggiunto Eugenio Fusco, che attualmente non ha individuato reati o indagati, ha delegato il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza per raccogliere le prove necessarie. È previsto che nei prossimi giorni vengano acquisiti i contratti tra le due società coinvolte. In seguito, dopo l'esame dei documenti, è probabile che Ferragni sia convocata in procura per fornire la sua versione dei fatti. I suoi avvocati, del prestigioso studio Bana di Milano, sono già comparsi al tribunale milanese, senza tuttavia rilasciare dichiarazioni. Al momento, l'influencer potrebbe trovarsi in Svizzera, a Saint Moritz, per trascorrere le festività in famiglia. Nonostante diverse segnalazioni sulla sua presenza, la Ferragni preferisce mantenere il silenzio finché la situazione non si sarà chiarita.

 

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