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Otto e mezzo, Giuli svela chi arranca dietro il successo di Meloni: "In un colpo solo"

Luca De Lellis
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Il suo pensiero era già intuibile, ma durante la kermesse di Atreju Giorgia Meloni l’ha gridato a chiare lettere: “Il modello da seguire non sono gli influencer che fanno soldi a palate promuovendo carissimi panettoni facendo credere che si farà beneficenza, ma il cui prezzo servirà solo a pagare cachet milionari”. Senza troppi giri di parole, il modello di donna vincente non è Chiara Ferragni, appena condannata dall’Antitrust a risarcire 1 milione di euro per il caso Balocco. Secondo Alessandro Giuli, intervenuto nello studio di La7 del programma Otto e Mezzo, il presidente del Consiglio ha voluto implicitamente sostenere che la traccia da seguire è di quelle come lei ma anche come la sua avversaria politica numero uno, Elly Schlein: “Da un punto di vista cinico e politico, ad Atreju Meloni ha ottenuto un grande successo: ha fatto povera, in senso figurato, Chiara Ferragni, e ha fatto ricca se stessa e Schlein”.

Conoscendo gli umori del suo pubblico, il leader di Fratelli d’Italia ha voluto celebrare una strada da seguire, forse la più “difficile”, declassando l’altra a un fare soldi sulle spalle dei follower. Per il presidente del Museo MAXXI di Roma, “Meloni ha costruito un racconto in cui ci sono tre donne che si contendono la scena: lei, Schlein e Ferragni. E poi ci sono due maschietti che arrancano, Fedez e Giuseppe Conte, cercando di tenere un ritmo che non riescono a raggiungere. Il primo fa le didascalie ai video della moglie che si compra il perdono della propria gente in una maniera eccezionale. L’altro fa un po' l’avvocato che chiede un giurì d’onore nel tentativo di recuperare il centro della scena che, invece, è occupato dal leader di governo e da quello di opposizione”.

 

 

 

 

 

Il conduttore Giovanni Floris e il direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, si sono spesi per sottolineare come Meloni abbia fatto leva sullo scandalo “panettoni”, attaccando Ferragni in un momento di fragilità e non quando, invece, si trovava saldamente in piedi. Ma Giuli minimizza: “Non è che la Meloni ha invaso la Polonia, ha attaccato una con molti follower, evidentemente incurante dell’eventuale danno che può ricevere da quelli arrabbiati”. Poi chiosa con una battuta: “Quando un politico viene condannato (come lo è stata Ferragni dall’Antitrust, ndr), non è che si dice poverino trattiamolo con i guanti bianchi. Anzi, a me risulta che il Premier abbia, come nel caso della sottosegretaria Montaruli, tolto anche delle deleghe”.

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