Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Cecchettin, la nonna nel mirino di Porro: "La sacralità?" Cruciani lo blocca: "Gettiamo la croce?"

  • a
  • a
  • a

Oggi ci sarà l'ultimo saluto a Giulia Cecchettin, la ragazza scomparsa in un sabato qualsiasi insieme al suo ex fidanzato Filippo Turetta e ritrovata senza vita in un canalone. Migliaia di persone si riuniranno fuori dalla basilica di Santa Giustina a Padova per il suo funerale. La vicenda della giovane uccisa a coltellate è stata ampiamente dibattuta nei talk show televisivi e ha riaperto la discussione sulla violenza di genere e sull'educazione dei giovani. A finire nel mirino di Nicola Porro, che ieri ha condotto un'altra puntata di Quarta Repubblica, è stata però la polemica che ha travolto la nonna della 22enne. Carla Gatto è infatti finita nell'occhio del ciclone perché, a poche ore dalle esequie, ha presentato il suo libro e ha concesso un'intervista per la tv. Nella sezione del programma "Un tavolo per due", il giornalista ha discusso con Giuseppe Cruciani. 

 

 

"Io sono stato zitto. La nonna presenta il libro e il funerale è domani, però stiamo esagerando. Posso almeno dirti che la nonna di Giulia forse oggi non presenta il libro?", ha chiesto Porro al suo ospite dopo aver mostrato un frammento delle dichiarazioni rilasciate dalla nonna di Giulia Cecchettin. "Il modo in cui un parente reagisce...Nicola tu sei un libertario, dovresti essere un custode della libertà individuale, soprattutto dei parenti di una vittima. La nonna si è sentita di presentare il libro e io non me la sento di gettare la croce addosso alla nonna": così ha esordito il celebre volto de La Zanzara. Il conduttore ha rincarato la dose: "Esiste la sacralità della morte? Io ho rispetto. Non mi sono messo a discutere di quello che diceva la sorella di Giulia". 

 

 

Elena Cecchettin, la sorella della 22enne, dopo aver appreso la notizia della morte di Giulia, ha parlato ai microfoni di molti programmi e ha aperto un nuovo fronte, quello dello scontro tra chi sottolinea la responsabilità individuale dell'assassino e chi, invece, ne fa un discorso sociale e culturale e sostiene la causa del patriarcato. "Può sembrare improprio, ma cosa mi metto a giudicare? Una nonna?", ha ribattuto Cruciani. 

Dai blog