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Zona Bianca, la sentenza di Senaldi su Cecchettin: "Il patriarcato non c'entra"

Alice Antico
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Questa sera a “Zona bianca”, in prima serata su Rete 4, si è parlato delle dichiarazioni di Filippo Turetta durante il suo primo lungo interrogatorio di 9 ore. In studio, il dibattito ha visto protagonisti Pietro Senaldi, condirettore di “Libero” e, dall’altra parte, Marta Collot di “Potere al popolo”. “È indubbio dire che nella società italiana, ma non solo, ci sia del maschilismo”, ha esordito Senaldi. “Quanto ci sia di maschilismo in questo omicidio, secondo me non è ben chiaro”, ha poi continuato in riferimento al caso Cecchettin. “Anche il fatto che Turetta dicesse "È mia, è mia" non è così estremo da condannare”, ha sostenuto: “Anche le donne dicono "mio marito", "mio figlio" e via dicendo”. Stando alle parole di Senaldi non si tratterebbe di una questione di maschilismo, ma di un “problema insito nell’indole dell’uomo stesso”. “Secondo me la questione è che l’uomo soffre e patisce molto di più l’abbandono, e questo vale per tutti gli uomini, anche quelli che non uccidono”, ha specificato freddamente l’ospite. “Poi, tra questi, c’é una minoranza di uomini che arrivano alle conseguenze estreme che abbiamo visto”. “Ma non si tratta di una questione patriarcale”, ha ribadito, “perché abbiamo visto che ci sono Paesi in cui la parità tra i sessi è molto più evoluta rispetto all’Italia ma dove gli uomini uccidono ugualmente”.

 

 

 

 

Poi, la sentenza finale: “infine, siccome generalmente l’uomo è più possente e violento della donna, passa ai fatti”. Parole forti, queste, che hanno lasciato molti in disaccordo, tra il pubblico a casa e sul web. Oltre all’audience, Marta Collot ha dimostrato di pensarla diversamente. Nel suo intervento, dopo quello di Senaldi, la Collot ha detto esattamente il contrario: “Le frasi di Turetta e quelle che si ascoltano in questi giorni dimostrano l’opposto di quella che (Senaldi) sta dicendo”, ha esordito la Collot. “Cioè che questo è stato un gesto estremo, pregno di tutta la cultura patriarcale che si respira”, ha concluso.

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