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Ustica, l’ex premier Amato finisce davanti al Copasir. Cosa aveva detto sulla strage

Il Copasir domani 3 ottobre, alle ore 13.30, sentirà in audizione l’ex presidente del Consiglio Giuliano Amato. L’ordine del giorno è come sempre segretato e l’audizione si tiene ai sensi dell’articolo 31, comma 3, della legge n. 124 del 2007 secondo cui il Comitato può ascoltare "ogni altra persona non appartenente al Sistema di informazione per la sicurezza in grado di fornire elementi di informazione o di valutazione ritenuti utili ai fini dell’esercizio del controllo parlamentare".

 

 

Nelle scorse settimane, in un’intervista, Amato aveva riacceso i riflettori sulla strage di Ustica e le sue parole avevano suscitato un ampio dibattito. “La versione più credibile è quella della responsabilità dell’aeronautica francese, con la complicità degli americani e di chi partecipò alla guerra aerea nei nostri cieli la sera di quel 27 giugno. Si voleva fare la pelle a Gheddafi, in volo su un Mig della sua aviazione. E il piano prevedeva di simulare una esercitazione della Nato, con molti aerei in azione, nel corso della quale sarebbe dovuto partire un missile contro il leader libico. L’esercitazione era una messa in scena che avrebbe permesso di spacciare l’attentato come incidente involontario. Gheddafi fu avvertito del pericolo e non salì sul suo aereo. E il missile sganciato contro il Mig libico finì per colpire il Dc9 dell’Itavia che si inabissò con dentro ottantuno innocenti. L’ipotesi più accreditata è che quel missile sia stato lanciato da un caccia francese partito da una portaerei al largo della costa meridionale della Corsica o dalla base militare di Solenzara, quella sera molto trafficata. La Francia su questo non ha mai fatto luce” le parole di Amato al quotidiano, che scatenarono un putiferio.