Regina Elisabetta, l'ultimo retroscena: "Due giorni prima della morte..."
“Era determinata a fare il proprio dovere fino alla fine. L’ho vista mentalmente vigile ma fisicamente molto fragile”. L'ex primo ministro Liz Truss è stata l’ultimo politico a incontrare la regina Elisabetta d’Inghilterra, il 6 settembre 2022, due giorni prima della morte. L’occasione era proprio la nomina a premier del Regno Unito. Nomina che non avvenne a Londra, come di consueto. A causa delle condizioni di salute della sovrana, Truss dovette recarsi nel castello di Balmoral, in Scozia, dove Elisabetta aveva trascorso l’estate e dove, secondo il parere dei medici, sarebbe dovuta restare ancora qualche settimana, per riprendersi e quindi tornare a Buckingham Palace.
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Il viaggio nelle Highlands lo dovette affrontare anche Boris Johnson, premier dimissionario. Prima toccò a lui salutare la regina. Poi nel salone del castello entrò Liz Truss, per ricevere l’incarico di guidare il nuovo governo. “Era vigile, decisa a fare il proprio dovere. Non immaginava certo di morire di lì a poco”, racconta a un anno dalla scomparsa della monarca. “Durante l'incontro a Balmoral, era assolutamente al corrente di ciò che stava accadendo. Desiderava rassicurarmi, ripeté più volte che ci saremmo incontrate di nuovo. Era molto importante per lei”. “Avevo già visto la regina quando ero ministro della Giustizia - sottolinea Truss - L'ho in seguito incontrata in diverse occasioni. E sebbene in quel momento apparisse fisicamente piuttosto fragile, la volontà di lavorare, di impegnarsi per il Paese era sempre salda”.
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Liz Truss è stata il quindicesimo e ultimo primo ministro nominato da Elisabetta II. Appena un giorno dopo il loro incontro, la salute della regina peggiorò e vennero rinviati tutti gli appuntamenti ufficiali. L’8 settembre alle 16.10 Elisabetta si spense all'età di 96 anni, ponendo fine a un regno durato settant’anni. La causa ufficiale della morte sarebbe stata successivamente registrata come “vecchiaia”. Truss ha anche rivelato di come lei e i suoi assistenti si sono preparati a come dare la notizia, la peggiore notizia possibile che il Paese potesse ricevere. “Sapevo che avrei dovuto rivolgermi alla nazione”, incalza l’ex premier. “Sapevo che la situazione era molto, molto seria, si trattava solo di superare quei momenti cruciali e di fare tutto il possibile per rendere omaggio alla regina, ma anche per garantire una transizione graduale per sostenere il nuovo sovrano”.