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L'Aria che tira, Bocchino difende Giambruno. Cosa dice sul compagno di Meloni

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“In Italia siamo 15mila giornalisti professionisti e in questi giorni certa stampa e certa politica sta sostenendo la tesi che 14.999 di noi hanno libertà di esprimersi ma uno non ha libertà di esprimersi”: Italo Bocchino va in soccorso di Andrea Giambruno, compagno del premier Giorgia Meloni, finito nella bufera per una frase pronunciata durante il suo “Diario del Giorno” – programma in onda su Rete 4 – mentre con alcuni ospiti analizzava i casi di stupro di gruppo di Palermo e Caivano. Il direttore del Secolo d’Italia, intervenuto all’"Aria che Tira Estate" su La 7 prova a spegnere le polemiche e sottolinea la situazione professionale in cui si muove il cronista: Giambruno è l'unico giornalista professionista in Italia che “non può essere totalmente libero come prevede l'articolo 21 della Costituzione, la legge istitutiva dell'ordine dei giornalisti e il nostro codice deontologico”. 

 

 

 

 

L’ex deputato poi spiega meglio il pensiero del collega: “Non è che ha detto se la vanno a cercare. Giambruno ha detto quello che io dico alle mie figlie ventenni quando vanno in discoteca e tornano alle 5 del mattino” e cioè: “Fate attenzione. Non vi ubriacate, perché se vi ubriacate poi vi potete trovare in situazioni molto complesse e dopo diventa difficile uscirsene fuori”. Un consiglio da padre quello del giornalista Mediaset, un intervento tutt’altro che sciagurato secondo Bocchino: “ha detto quello che un padre di famiglia, una madre di famiglia dice ai propri figli. Non ha accusato nessuno”. E in più, precisa il direttore se “eviti di ubriacarti è più difficile che succeda qualcosa perché sei più lucido, sei in condizioni di uscirtene da situazioni equivoche e sei in condizioni di resistere e di chiamare aiuto". Ne è certo Bocchino: Giambruno “ha detto una cosa di buon senso” anche se “la stampa di sinistra, la televisione di sinistra e i politici di sinistra” hanno scatenato una “guerra all'unico giornalista che non è libero di dire quello che pensa”.

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