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Concita De Gregorio, si muove l'Ordine dei giornalisti: "Segnalata"

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Si muove l'Ordine dei giornalisti per l'articolo pubblicato su Repubblica a firma di Concita De Gregorio che criticava gli influencer tedeschi che avevano distrutto una statua pregiata per fare un video in una villa di Viggiù. A sollevare aspre polemiche erano state le frasi della giornalista, ex direttrice dell'Unità e conduttrice di La7, che descrivevano gli influencer come "decerebrati" e persone con deficit cognitivo, che in altre epoche sarebbero finiti nelle scuole differenziali e invece oggi sono celebrati da milioni di follower. Secondo quanto riporta Dagospia, il Consiglio nazionale dell'ordine dei giornalisti "ha deciso di segnalare al Consiglio di disciplina" dell'Odg del Lazio Concita De Gregorio, si legge sul sito di Roberto D'Agostino, "per gli articoli 'abilisti' del 4 e 5 agosto pubblicati da Repubblica". 

 

Ma cosa aveva scritto, nel dettaglio, la giornalista? “Allora dunque ci sono questi cretini integrali, decerebrati assoluti che in un tempo non così remoto sarebbero stati alle differenziali, seguiti da un insegnante di sostegno che diceva loro vieni tesoro, sillabiamo insieme, pulisciti però prima la bocca. Ecco ci sono questi deficienti, nel senso che letteralmente hanno un deficit cognitivo – non è mica colpa loro, ce l’hanno –  e che però pur essendo idioti hanno probabilmente centinaia o migliaia di followers, non ho controllato ma non importa, è assolutamente possibile che siano idoli della comunità”. Frasi che hanno indignato associazioni e famiglie con persone con deficit cognitivi che hanno protestato con veemenza per l'uso, a mo' di insulto, del disagio mentale. 

 

Tra le critiche più argomentate c'è stata quella di Gianluca Nicoletti, giornalista e conduttore radiofonico, nonché padre di un ragazzo autistico: "L’immagine di un insegnante che dice al ragazzo con deficit psichico 'sillabiamo però pulisciti prima la bocca' è veramente atroce. I nostri ragazzi possono anche sbavare, possono avere difficoltà nel parlare, nel leggere, queste sono le conseguenze dei loro cervelli fuori standard. E allora? Bavoso si può dire, cicciona guai?", ha scritto sul sito dell'associazione Per Noi Autistici sottolineando come certe regole del politicamente corretto, seguite in modo ossessivo da molti commentatori, non valgano per alcune categorie. 

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