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Extraprofitti banche, Nicola Porro senza freni: "Il 40% neanche Marx..."

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Dopo la decisione del governo di tassare gli extraprofitti delle banche, economia, finanza e politica si interrogano sui benefici e sulle conseguenze. Se maggioranza e opposizione sembrano concordi sulla bontà della misura adottata, non si può dire lo stesso dei mercati, che di certo non gradiscono il prelievo del 40% che servirà per finanziare il taglio delle tasse e per i mutui sulla prima casa. "Non è una misura contro le banche, ma un provvedimento a protezione delle famiglie e di tutti quei soggetti che si sono trovati in difficoltà per il pagamento dei mutui", ha dichiarato Antonio Tajani. La norma prevista nell'ultimo Consiglio dei ministri ha spiazzato un po' chiunque, Nicola Porro compreso.

 

 

Un prelievo del 40% sugli extraprofitti maturati dalle banche. La norma è arrivata a sorpresa sul tavolo dell’ultima riunione del Consiglio dei ministri prima della pausa estiva. Il provvedimento, che entra nel cosiddetto decreto Asset, è limitato al 2023 e prevede che gli introiti siano utilizzati per sostenere il taglio delle tasse e le spese per i mutui per l’acquisto della prima casa. Il giorno dopo il Cdm Piazza Affari ha aperto la seduta in negativo, con il crollo dei titoli delle banche proprio dopo l'annuncio dell'introduzione della tassa. A fine giornata il settore del credito ha bruciato 8,96 miliardi di euro. La notizia è stata commentata da Nicola Porro che, sui social network, ha riservato un duro attacco al governo di Giorgia Meloni, evidenziando il nesso tra l'azione dell'esecutivo e l'autore de Il Capitale. 

 

 

"Neanche Conte, neanche il Movimento 5 stelle si sarebbe inventato una manovra retroattiva di tassazione sulle banche sugli extraprofitti di 40 per cento", ha detto il giornalista. "Il concetto di extraprofitti è Marx, non è Einaudi, porca t***a", ha aggiunto Nicola Porro, visibilmente contrariato.

 

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