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Otto e mezzo, Carofiglio attacca il ministro Nordio. La frase choc sul ddl Giustizia

Giada Oricchio
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Si infiamma l’estate politica. Il Consiglio dei ministri ha approvato la riforma della Giustizia del ministro Carlo Nordio che ha eliminato il reato di abuso d’ufficio e previsto un giro di vite sulle intercettazioni. Il ddl rischia di spaccare la magistratura, mentre le opposizioni vanno all’attacco e parlano di legge bavaglio. Il tema è oggetto di dibattito a “OttoeMezzo”, talk preserale su LA7, condotto da Lilli Gruber. Nella puntata di giovedì 15 giugno, lo scrittore ed ex magistrato, Gianrico Carofiglio, si è detto estremamente contrario alla nuova normativa sull’abolizione dell’abuso d’ufficio.

 

 

 

 

“Cancellarla apre praterie a criminali con il colletto bianco di tutti i tipi. Le praterie sono quelle della totale assenza di norme che tutelano i cittadini rispetto agli abusi dolosi dei pubblici amministratori e funzionari”. Carofiglio ammette che le regole andavano modificate perché così come sono scritte causano una proliferazione di fascicoli che appesantisce e rallenta l’attività dei tribunali ma non andava cancellata lasciando le persone sprovviste di tutela penale o sanzioni in caso di malversazioni: “La soluzione non è prendere e buttare via tutto, ma riscrivere solo alcune fattispecie. Altrimenti chi vuole truccare un appalto o un concorso deve solo aspettare che passi questa legge”. Infine, l’ex toga ha riservato una stoccata ironica al ministro di Grazia e Giustizia che ha intimato ai magistrati di non criticare le leggi: “Nordio dice che è la democrazia e non sono ammesse interferenze? Andrebbe studiato nei corsi di educazione civica e a scuola per dire come non si fa. Non si dice una cosa che è grossolanamente e palesemente in contrasto con la norma della Costituzione sulla libertà d’espressione”.

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