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Otto e mezzo, Caracciolo lascia di sasso Gruber: "Natalità? Fa bene il governo"

Giada Oricchio
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Gli Stati Generali sulla Natalità a Roma sono stati argomento di dibattito a "Otto e Mezzo”, talk preserale su La7, venerdì 12 maggio. La conduttrice Lilli Gruber ha chiesto quanto il tema sia politico considerando che riguarda i migranti e le dichiarazioni sulla “sostituzione etnica” e sull’ “etnia italiana” del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. Il direttore della scuola e della rivista “Limes”, Lucio Caracciolo, però ha lasciato di sasso Gruber: “Intanto che il governo si occupi di natalità è una cosa positiva. Poi possiamo occuparci delle polemiche”.

Caracciolo ha fatto presente che sarà pure una questione politica, ma prima ancora è una questione esistenziale perché oggi in Italia la metà delle persone ha più di 46 anni e l’altra meno e fra 10-15 anni la metà ne avrà più di 50 anni e l’altra meno: “Non si può vivere in un Paese così, anche pensando al regime pensionistico. Quindi le discussioni politiche, per quanto importanti, vengono dopo”. L’analista geopolitico ha ricordato che la popolazione italiana è in calo e secondo le statistiche del governo e degli istituti specializzati, la tendenza continuerà o addirittura aumenterà.

Altro nodo da affrontare è la distribuzione sul territorio: “Nell’area centrosettentrionale la popolazione è stabile, mentre al Sud assistiamo a un crollo – ha detto Caracciolo -. C’è una riduzione della fecondità e al tempo stesso una fortissima corrente migratoria. Invece di occuparci solo di chi entra in Italia, occupiamoci anche di quelli che restano”. Il direttore ha concluso con un monito: “Non usiamo parole come etnia, parliamo di diritti di cittadinanza per coloro che oggi vivono in Italia, parlano italiano meglio di noi e però non contano nulla nella vita pubblica”.

 

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