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Artem Uss chi è, Massimo Franco stronca Gomez: "Non vedo perché il governo..."

Giada Oricchio
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Le responsabilità della fuga di Artem Uss, l’uomo d’affari russo scappato dagli arresti domiciliari a Milano ventiquattro ore prima dell’estradizione negli USA per frode bancaria e violazione dell’embargo verso il Venezuela, è oggetto di dibattito a “In Onda”, il talk su La7, domenica 16 aprile.

Il direttore de “ilfattoquotidiano.it”, Peter Gomez, è convinto che qualcuno abbia spinto il ministro di Grazia e Giustizia, Carlo Nordio, a sbagliare e che Artem Uss sia stato aiutato. Il giornalista Massimo Franco ha replicato: “Sì, ma chi? Non si può dire: questo governo o i servizi segreti. Lo ha fatto fuggire qualcuno, ma bisogna capire chi sono stati gli amici”, “Lo capiremo dall’inchiesta, ma non sapremo mai se questo sia evaso perché hanno chiesto ai nostri di voltarsi dall’altra parte” ha risposto il direttore in collegamento. Pacata ma ferma la controreplica del notista politico del “Corriere della Sera”: “Mah… la cosa è suggestiva però onestamente non vedo l’interesse del governo a favorirlo”.

E qui il direttore ha chiamato in causa Salvini e Berlusconi: “I sospetti di tutti sono rispetto a due leader che sostengono il governo e l’eventuale capacità di ricatto della Russia nei loro confronti”.

Il co-conduttore David Parenzo ha sintetizzato: “Stai dicendo che nella dialettica interna al governo tra Salvini e Meloni nasce un deep state che libera Artem Uss?”, “Può essere benissimo” ha risposto Gomez. L’ipotesi del direttore però non ha trovato sponda nemmeno nella collega Flavia Perina: “Artem Uss va ai domiciliari per una sentenza della magistratura. Quindi anche i magistrati sono coinvolti nelle manovre di questo deep state?  - è il ragionamento dell’ex deputata -. Se stava in galera non c’era modo di farlo evadere. Se fosse come dici, il primo passo è proprio quello di dargli i domiciliari e dunque c’entrano anche i giudici”.

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