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Otto e mezzo, “forti criticità nel governo”. Sui migranti show anti-Meloni di Scanzi

Andrea Scanzi è un fiume in piena contro il governo Meloni dopo la tragedia dei 70 morti di Cutro. Nella puntata del 6 marzo di Otto e mezzo, il programma televisivo di La7 condotto da Lilli Gruber, si parla del caso migranti e il giornalista dà la propria versione dei fatti: “Vedo almeno tre elementi di forte criticità nel governo. Il primo è la responsabilità che bisogna appurare sulla catena dei soccorsi, perché qualcosa non ha funzionato, c’è poco da girarci intorno, perché la Guardia Costiera non è uscita, questa domanda c’è. Non si può dire che la tragedia era inevitabile, non lo era. Frontex aveva segnalato quella barca, che c’erano più persona a bordo e il mare era forza 4. Perché non si è intervenuti? Appuriamo il comportamento della Guardia Costiera. Non parlo di responsabilità di X o Y, lungi da me pensare che ci siano responsabilità deliberate del governo, ma qualcosa non ha funzionato. Per altro se si parla di eventuali responsabilità della Guardia Costiera le responsabilità politiche non sarebbero di Matteo Piantedosi, che ha casomai responsabilità dialettiche, ma sarebbero del ministro Salvini.

 

 

“Il secondo problema - prosegue Scanzi - è il silenzio. Questo è un governo dove tutti cianciano e parlano di tutto, dei Sanremo e dei rave, ora Giorgia Meloni ci ha messo una settimana per esprimere il suo parere. Io rispetto lo sgomento, se uno deve parlare come Piantedosi è meglio stare zitti, ma dal premier mi sarei aspettato una dichiarazione. Ha parlato una settimana dopo, trovando questo escamotage scaltro e furbo di fare il Consiglio dei ministri a Cutro, ma concretamente mi sembra aleatorio. Si è anche permessa di dire che è d’accordo col Papa, che peccato che non parli solo di scafisti, ma anche di accoglienza e di integrazione. La Meloni prende le citazioni quando le fanno comodo”

 

 

Scanzi conclude il suo ragionamento sui migranti aggiungendo un terzo elemento: “C’è purtroppo una responsabilità politica, etica e umana nel comportamento. Davanti ad una tragedia del genere è normale quello che ha detto Piantedosi dando la colpa ai migranti? È normale che una persona, che non è più solo un giornalista, ma anche un esponente politico di Fratelli d’Italia, come Vittorio Feltri dica che partire è un po’ morire? Sono - chiosa il giornalista - responsabilità grosse, non giudiziarie, ma dio mio, davanti ad una cosa del genere o stai zitto o esprimi sgomento, io non ho visto questa educazione istituzionale in molti esponenti del governo. Questo è altamente sgradevole, è grave proprio”.