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Evasione fiscale in Italia, la proposta di Vittorio Feltri a Giorgia Meloni

Giada Oricchio
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Evasione fiscale? Vittorio Feltri propone la sua ricetta. Il direttore editoriale di “Libero” ha affrontato uno dei temi caldi della legge di Bilancio del governo Meloni partendo dalla constatazione che in base alle statistiche, gli evasori in Italia sono numerosi: “I motivi di questo odioso fenomeno sono tanti, tra cui il fatto che gli addetti agli accertamenti e alla riscossione sono incapaci. Un solo esempio: se io acquisto una casa che costa poniamo 600 mila euro, nessuno controlla se il reddito da me denunciato è compatibile con la spesa sostenuta. Cosa che permetterebbe di verificare se ho mentito al fisco. Un procedimento semplice e infallibile. Applicabile anche a coloro che comprano automobili da 50mila euro e magari sui moduli tributari hanno rivelato di guadagnare 30mila euro l'anno”.

Nell’editoriale, Feltri ricorda che in passato “le denunce annuali del reddito erano pubbliche e i giornali nazionali e provinciali provvedevano sistematicamente a stampare i dati più significativi. Il che consentiva un controllo sociale di grande efficacia”.

L’attuale situazione, dove pochi pagano le tasse per tutti, è dovuta a una riforma “del piffero che pose il divieto di divulgare gli affari privati, incluso il reddito, dei cittadini”.

Ecco dunque il consiglio del direttore: “Consigliamo al governo in carica di ripescare quella regola: non consentirà di aggiustare i conti dello Stato, ma aiuterà a renderli meno pesanti. Forza Meloni, siamo con te. Una legge di questo tipo non implica un aumento delle uscite, ma può aumentare le entrate”.

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