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Otto e mezzo, Bocchino fa infuriare Travaglio: scintille sulle intercettazioni

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Due visioni opposte, quelle di Marco Travaglio e Italo Bocchino sulla giustizia. Il direttore del Fatto quotidiano e l'ex parlamentare, ora alla guida del Secolo d'Italia, sono intervenuti nella puntata di martedì 6 dicembre di Otto e mezzo, il programma condotto da Lilli Gruber su La7. Travaglio critica le parole sulle intercettazioni del ministro della Giustizia Carlo Nordio, che vuole intervenire per evitare distorsioni del loro utilizzo. La conduttrice sottolinea come il ministro "ha detto di essere garantista in sede di processo e giustizialista sulla certezza della pena. Ma chi è che non è d'accordo su questo?". 

 

A riguardo, Bocchino ricorda come la premier Giorgia Meloni ponga "due questioni che purtroppo non sono attuate oggi in Italia. Puoi avere l'avvocato, ci sono tre gradi di giudizio ma mentre accade tutto ciò le Procure danno ai giornalisti i fascicoli con le intercettazioni, vengono sparate sui giornali, rovinate delle vite e poi magari vieni assolto". A quel punto il direttore del Fatto sbotta: "Falso, totalmente falso". "Non ci sarà lo stop alle intercettazioni - ricorda Bocchino - Nordio ha detto che non possono essere utilizzate per delegittimare le persone".

 

L'ex parlamentare di An e di Fli poi racconta una vicenda a cui ha assistito in prima persona: "Sono stato testimone una volta a un processo di una cosa. Ho visto il giudice e il pm arrivare in auto insieme, ditemi voi se è possibile che chi ti accusa e chi ti deve giudicare possano arrivare insieme in auto...". Il direttore del Secolo poi provoca ancora l'ira dell'interlocutore: "Con la scusa dell'obbligatorietà dell'azione penale, un pm che ha cento fascicoli, se il fascicolo di un reato grave non lo fa andare in prima pagina sui giornali lo lascia lì. Se il fascicolo di un reato meno grave lo fa andare in prima pagina lo tira fuori e decide lui. Ed è l'arbitrio di cui parla Nordio". Anche qui, Travaglio protesta seccato: "Ma cosa dice? Ma cosa dice?". 

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