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L'Aria Che Tira, Biancofiore avverte Berlusconi: "Attento a Ronzulli ma anche a Tajani"

Giada Oricchio
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Micaela Biancofiore prende due piccioni con una fava: “Berlusconi stia attento a Licia Ronzulli e Antonio Tajani. Il nemico non è Giorgia Meloni”. L’esponente di “Noi Moderati”, partito di centrodestra, in un’intervista a “L’Aria che Tira”, talk mattutino di LA7, ha ammesso di aver lasciato Forza Italia proprio per i conflitti sotterranei e le guerre personalistiche emerse plasticamente giovedì scorso con l’elezione del presidente del Senato e il documento vergato da Silvio Berlusconi su Giorgia Meloni  (“supponente, arrogante, offensiva, prepotente”).

“Purtroppo si è visto che il presidente Berlusconi pensa una cosa e alcuni di Forza Italia ne fanno un’altra – ha detto Biancofiore -. C’è un cerchio magico… attenzione uno è insospettabile, non quello più evidente che evidentemente guida il Cavaliere verso scelte sbagliate e lo isola dal resto del mondo”.

Fuoco alle polveri con parole incendiarie: “Non è stata Ronzulli da sola a fare tutto quello che è successo in questi anni. Dov’era il coordinatore nazionale (Tajani, nda) che peraltro non esiste come figura nello Statuto? Hanno fatto le cose insieme e trovo estremamente ingiusto che Ronzulli, come donna, sia il capro espiatorio. Fa tante cose che non dovrebbe fare, ma non è sola”. Altro che c’eravamo tanto amati, qui siamo al “ci odiamo e tanto”. In studio la conduttrice Myrta Merlino ha annuito e Biancofiore si è tolta altri macigni dalle scarpe ribadendo che il guaio è la pletora di gente, le persone “alternative” che orbitano intorno a Silvio Berlusconi (l’unico a fare la cosa giusta con il voto a La Russa).

Quasi come in un ultimo slancio d’amore, Biancofiore ha avvisato Meloni e Berlusconi: “Stiano attenti ai ministri che nominano perché altrimenti finisce come Alfano che a un certo punto non rispondeva più al telefono. Se Tajani agli Esteri potrebbe non rispondere più a Berlusconi? Non l’ho detto, ma lo penso. Io fossi il premier in pectore e Berlusconi starei molto, molto attenta a chi indico ai Ministeri”.

L’ex esponente di FI ha ammesso che è amareggiata per non poter abbracciare e guidare l’ex premier ottantenne e lo ha messo in guardia: “Lui non vuole essere il capo, riconosce la leadership di Giorgia Meloni, vorrebbe solo concordare le nomine mettendo persone a lui vicino. A patto che lo siano davvero perché molti si presentano in maniera prismatica. Senza fare nomi: al momento nelle liste ci sono solo 6 persone veramente fedeli a Berlusconi, tutte le altre sono espressione di Tajani o di Ronzulli. Il mio presidente politico oggi è Brugnaro, ma quello del mio cuore è Berlusconi”. Sintetico il commento della conduttrice Myrta Merlino: “In pratica sta dicendo che quei due sono serpi in seno”.

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