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Lilli Gruber, stoccata al centrodestra: "Perché non sono arrivati preparati"

Giada Oricchio
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Tutti d’accordo, anzi no. Oggi pomeriggio, a sorpresa, è saltato il vertice di centrodestra fra Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi per il via libera a Ignazio La Russa e Riccardo Molinari, rispettivamente, alla presidenza del Senato e a quella della Camera. Domani iniziano le votazioni e sarà una notte di colloqui telefonici (o lunghi coltelli) per trovare la quadratura del cerchio. In serata la Lega ha fatto sapere di non aver posto veti, Meloni si è definita “molto ottimista” e Silvio Berlusconi ha chiesto più ministeri.

Lilli Gruber, conduttrice del talk politico “Otto e Mezzo” su LA7, mercoledì 12 ottobre, approccia l’argomento con sarcasmo: “Sembra una crisi di governo ancora prima che ci sia un governo, ma questa è l’Italia”, mentre Franco Bernabè, presidente di Acciaierie d'Italia, ha sostenuto che la tortuosa giornata politica sia frutto della legge elettorale: “Siamo di fronte a una coalizione eterogenea, i partiti hanno idee molto diverse sui programmi da realizzare”.

Graffiante l’ex direttore de “Il Fatto Quotidiano” Antonio Padellaro: “Stiamo parlando di poltrone, non progetti. Perché non fanno i nomi prescelti? Si fa così in una Repubblica ordinata. Cosa stiamo aspettando? Cos’altro deve succedere? Stiamo parlando delle massime istituzioni. Hanno avuto molto tempo per decidere e invece si riducono alla vigilia della votazione” e ha concluso: “E’ un brutto segnale, qualcuno dovrebbe dire a Salvini, Meloni e Berlusconi che gli italiani li guardano. E poi lo conosciamo Salvini: passerà il tempo a creare problemi al governo Meloni. Ha già cominciato!”.

Un’osservazione rilanciata da Gruber: “Lo sapevamo da mesi e mesi della vittoria di queste formazioni di destre. Ma non dovevano arrivarci un pochino più preparati? I sondaggi li davano per vincenti, perché non lo hanno fatto prima?!”. Secondo la giornalista Lina Palmerini tutto si è complicato per la posizione negoziale di Matteo Salvini, costretto a impuntarsi per non perdere il controllo del partito: “FdI lo ha svuotato prendendosi parte del suo elettorato. Voleva il Viminale e non lo avrà, ma la cosa più dirompente è Giorgetti all’Economia. Lo ha proposto Meloni ed è un dito nell’occhio per il leader della Lega poiché è considerato la sua spina nel fianco”.

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