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L'aria che tira, Sallusti: "Qualcosa di pilotato". Sui voti alla Lega i conti non tornano

La Lega è un partito militante e non vota a caso ma in base a precise indicazioni o a qualcosa che c'è "nell'aria". Il direttore di Libero, Alessandro Sallusti, sottolinea un aspetto poco considerato nell'analisi del voto scaturito dalle elezioni politiche del 25 settembre, che hanno visto il partito guidato da Matteo Salvini raccogliere l'8,5 per cento. 

 

Ha avuto un peso determinante la forza di Giorgia Meloni di calamitare tanti elettori soprattutto sulla scia dell'opposizione al governo, ma questo non è l'unico aspetto da tenere in considerazione. "C'è qualcosa che non torna e che lascia pensare che, al di là dello spostamento dell'opinione pubblica che sicuramente c'è stato, c'è stato anche qualcosa di pilotato perché non tornano i conti", è il sospetto di Sallusti intervenuto mercoledì 28 settembre a L'aria che tira, il programma condotto da Myrta Merlini su La7. 

 

"La lega e tracollata nelle due regioni dove il partito è più amato, in Veneto e Lombardia. È impossibile che un'altissima percentuale di veneti sia con Luca Zaia e solo una piccola percentuale abbia votato Lega. Io penso che nel segreto dell'urna qualcosa è successo, qualcuno dall'interno ha voluto far sì che Salvini si trovasse in difficoltà perché non ha il coraggio, legittimamente, di sfidarlo alla luce del sole". Insomma il risultato del Carroccio nei territori dove era considerato più forte potrebbe essere un segnale lanciato dall'interno: "Perché la lega è un partito militante, la maggior parte degli elettori leghisti non vota a caso, ma secondo delle indicazioni o qualcosa che c'è nell'aria".