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Otto e mezzo, Giuli gela lo studio: "Per chi è finita la pacchia". Terrificante

Giada Oricchio
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“Non sarò la reginetta al ballo”. Alessandro Giuli, giornalista di Libero, ospite del talk politico Otto e mezzo, su LA7, venerdì 23 settembre, ha letto il day after delle elezioni e spazza via i dubbi sul probabile ingresso di Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, a Palazzo Chigi: “Per me la pacchia è finita per Giorgia Meloni. Adesso entra nella fase dove deve guidare un ciclo politico ed economico terrificante. Ma non è arrivata con l’alterigia di chi dice ‘mi piglio tutto’”.

Come il direttore de La Stampa Massimo Giannini, Giuli pensa che si stia aprendo una fase politica nuova e che sia ineluttabile un immediato futuro di grandi incognite nazionali e internazionali, ma manifesta un auspicio: “Ci auguriamo che il percorso del centrodestra sia coerente, sincero ed efficace”. La conduttrice Lilli Gruber ha chiesto agli ospiti una previsione finale sulle elezioni di domenica 25 settembre e Giuli: “Non è una novità se vince Meloni, è notevole quello che succederà al Sud con l’affermazione dei 5 Stelle. E credo che Calenda e Renzi a rimorchio non andranno male”.

Ancora più efficace nell’esposizione il collega Giannini: “Conteranno gli sconfitti tra i vincitori. Salvini e Berlusconi quanto prenderanno? E conteranno anche i vincitori tra gli sconfitti cioè Conte che è un grande punto interrogativo al Sud e forse Calenda in grado di sottrarre voti al Partito democratico”, “Insomma al PD va male in ogni caso” è la replica fulminante di Giuli. La diretta del programma si è chiusa con un doppio appello finale. Prima la “chiamata alla scheda con timbro” del direttore de Il Fatto Quotidiano Marco Travaglio: “Non tutto è deciso, andate a votare!”, poi Lilli Gruber: “Ricordiamo che il diritto al voto è stato conquistato con tanta fatica, soprattutto per le donne. C’è un diritto, ma anche un dovere civico di andare a votare. Ci vediamo lunedì e ne avremo da commentare”. Buon voto.

 

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