
Lo stadio Flaminio non va bene per la Lazio, Calenda fa infuriare i tifosi biancocelesti

Carlo Calenda nel corso di una "passeggiata elettorale" a Roma è tornato sulla questione dello Stadio Flaminio, che potrebbe diventare la casa della Lazio. "Avevo fatto una proposta sulla riqualificazione dello stadio Flaminio, da candidato a Roma, non è accaduto assolutamente niente. C’è un progetto del Coni con Cassa Depositi e Prestiti che sta lì da un sacco di tempo e va portato avanti. Purtroppo, e lo dico avendo un figlio e un fratello laziali, questo edificio non si presta a fare lo stadio della Lazio, bisogna trovare un’altra soluzione e fare qui un grande centro per altri sport che il Coni stava progettando da tempo", ha detto il leader di Azione nel corso dell'evento per le elezioni del 25 settembre, a piazzale Manila.
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"Un anno di PD al governo di Roma. Sono tornato allo Stadio Flaminio. L’abbandono, il degrado e l’immondizia la fanno ancora da padrona. Intanto ogni progetto di riqualificazione è completamente fermo. Vi sembra normale?," ha twittato Calenda postando un video dal Flaminio. I tifosi biancocelesti non hanno preso bene l'uscita del leader del Terzo polo, e oltre alle proteste per l'"interferenza" nella possibile trattativa tra il presiedente biancoceleste Claudio Lotito e il Comune di Roma hanno ricordato gli sfotto del passato nei confronti della tifoseria della Lazio.
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