tagadà

Tagadà, Paolo Mieli ci riprova con un’altra previsione: “Vincerà il centrodestra, ma…”. Si gioca tutto

Valentina Bertoli

Estate calda ed ore caotiche. Il 25 settembre l’Italia si giocherà la faccia al cospetto dei partner dell’Unione Europea. Le emergenze nazionali (la crisi economica e sociale, l’inflazione causata dall’aumento dei costi di energia e dei beni alimentari, la guerra della Russia contro l’Ucraina, il contrasto ad una pandemia ancora diffusa) che il governo Draghi ha affrontato nei suoi 18 mesi di vita sono ancora tutte presenti. Chi si candida alla guida del Paese deve saper proporre delle risposte efficaci per far fronte al bisogno di sicurezza della cittadinanza. Il rischio è che impegni di questo tipo restino soltanto messaggi da campagna elettorale. Il centrodestra vola e conquista le vette dei sondaggi. A Tagadà, programma televisivo del pomeriggio di LA7, la conduttrice Tiziana Panella interroga sul tema il giornalista Paolo Mieli. Il saggista esordisce in maniera divertita e sarcastica: “Devo ricordare agli spettatori che ho clamorosamente sbagliato una previsione. La previsione era che Draghi sarebbe stato eletto Presidente della Repubblica”. Panella ha subito chiesto all’ospite in collegamento di fare il punto: “Vince davvero il centrodestra? E come vince?”. Mieli non ha esitato: “Secondo me vince il centrodestra, ma sarà interessante vedere due cose. Se Giorgia Meloni va bene, mentre Lega e Forza Italia sono in affanno. Quello che tenderei ad escludere è l’idea, sulla quale Enrico Letta basa gli ultimi quindici giorni della campagna elettorale, che il centrodestra possa prendere i due terzi dei deputati e dei senatori”.

 

 

Poi Mieli torna a sorridere e aggiunge: “È impossibile. Se sbaglio due previsioni di seguito, prometto che mi presenterò solo per chiedere scusa agli spettatori”. In questi giorni Matteo Salvini, segretario federale della Lega, è tornato a parlare delle sanzioni dell’Occidente contro la Russia: “I fatti e i numeri dicono che la Russia sta guadagnando, mentre l’Italia e l’Europa stanno soffrendo. Le bollette sono un esempio. Vogliamo andare avanti con le sanzioni anche se non servono?”.  A queste affermazioni ha risposto Enrico Letta, presidente del Pd: “Se Putin ha detto quello che ha detto vuol dire che le sanzioni funzionano. Mi chiedo quali interessi rappresenti Salvini, se quelli della Russia o quelli dell’Italia”.

 

 

A commentare quanto emerso dalle ultime vicende della campagna elettorale è intervenuto il giornalista Mieli: “Questa varietà di posizionamenti sarà un problema per il centrodestra. È molto facile rispondere. Io sposo la causa Ucraina, ma, da quello che vedo nei sondaggi, agli italiani importa poco della difesa dell’Ucraina e dell’Occidente. Sono molto più attenti ai termosifoni, agli apparecchi di raffreddamento, all’energia, ai costi che aumentano”. Poi rincara la dose: “È a quel popolo che Salvini sta parlando, sperando che lo votino. Dice cose in parte vere e in parte false: è vero che soffriamo anche per la guerra in Ucraina e per le sanzioni. Non è vero, però, che la Russia se la spassi e che le sanzioni siano inefficaci. È un giudizio non informato. Le sanzioni hanno un effetto a rilascio lento. Se fosse vero il ragionamento di Salvini, perché i russi ci attaccherebbero un giorno sì e un giorno no?”.