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Crisi di governo, Nicola Porro umilia l'ex ministro: "Chi ha detto con 40 gradi non si può votare"

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Giada Oricchio
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Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, mercoledì riferirà alle Camere sulla crisi di governo. Il pressing per un esecutivo bis dell’ex banchiere della Bce è sempre più insistente, anche a livello internazionale, ma alcuni partiti come Fratelli d’Italia e Lega, ritengono che sia giunto il momento di andare a votare in autunno anziché a primavera 2023 perché non c’è più la maggioranza di unità nazionale dopo lo strappo del M5S sulla mancata fiducia al Dl Aiuti. Ma, il fronte di un altro governo di larghe intese si rimpingua di giorno in giorno e resuscita perfino ex politici.

Durante lo spettacolo la Zanzara nella Zuppa a “La Ripartenza”, dal teatro Petruzzelli di Bari, i giornalisti Nicola Porro e Giuseppe Cruciani discutevano di questa curiosa e annosa impossibilità di dar voce al popolo quando la legislatura non ha più i numeri. Ogni motivo è buono e l’ultimo in ordine di tempo è surreale. Lo ha rivelato Cruciani a Porro: “La cosa più bella te la sei scordata. È tornato Pecoraro Scanio (lex ministro). Sì, è tornato. Ha detto che con 40 gradi non si può votare. Siccome c’è la siccità, il cambiamento climatico, questo e quell’altro, tra cui 40 gradi, sarebbe importante non portare il Paese alle elezioni e dare stabilità al governo. E’ diventato pure draghiano. E’ strepitoso” e Porro con aria di scherno: “Ma vi pare normale?”.

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