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Tagadà, "come fu per Milosevic". Emma Bonino e il mandato di cattura contro Putin. Ma sulla durata della guerra cala il silenzio

Giada Oricchio
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Come si può fermare Vladimir Putin? Una nuova proposta arriva da Emma Bonino: mandato di cattura internazionale. La senatrice di +Europa, in collegamento con Tagadà, il programma pomeridiano di LA7, giovedì 28 aprile, ha illustrato alla conduttrice Tiziana Panella la sua idea: “Penso che così come fu per Milosevic nell’ex Jugoslavia, la cosa più importante sia raccogliere tutte le prove per crimini di guerra e crimini contro l’umanità. La Corte penale internazionale si è mossa e così pure la procuratrice ucraina.

Nella nostra strategia di fiaccare Putin il più possibile se si riuscisse ad avere un mandato di cattura questo contribuirebbe molto all’isolamento internazionale. Sarebbe un altro strumento, dei non moltissimi che abbiamo a disposizione, da mettere sul tavolo nella difesa degli ucraini e nel tentativo di fermarlo”. L’ex ministra e attivista per i diritti umani non si fa illusioni: “Non sto dicendo che la Corte penale è la soluzione miracolosa, la soluzione miracolosa non c’è. E’ un elemento molto importante che si va ad aggiungere agli armamenti difensivi” ha sottolineato.

Alla domanda delle domande, cioè quanto durerà il conflitto in Ucraina, Bonino non risponde, ma da politica di lungo corso dà un prezioso consiglio: “Siam odi fronte a una ferita inferta da un Paese aggressore a un Paese aggredito e non dobbiamo mai perderlo di vista. Noi europei dobbiamo rimanere uniti e coesi perché il progetto di Putin è sempre stato quello di disgregare l’Europa. La reazione unita invece sta segnando una storia diversa”.

 

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