Doppio messaggio da Atreju e ad Atreju
Ha ragione da vendere Giorgia Meloni a emozionarsi davanti ai suoi ragazzi di Atreju. «Siete una meraviglia», ha scandito. E in tre parole ha riassunto con sacrosanto orgoglio una corsa di oltre dieci anni, ma per molti militanti – e per lei stessa – ancora più lunga: vent’anni e oltre, tutta una vita. Una vita di ostracismo subìto, di sottovalutazioni, di sorrisini, di una destra trattata sempre con sufficienza e disprezzo.
Quella destra – adesso – non ha solo vinto, ma ha mostrato a tutti come farlo: con le idee, con la tenacia, con il voto dei cittadini e non con le furbizie di palazzo. Comunque la si pensi, c’è da togliersi il cappello. Così come non era affatto scontato il tono degli interventi degli alleati di Fdi, da Matteo Salvini ad Antonio Tajani: certo che la competizione c’è, ma c’è pure la capacità di camminare insieme senza sgambettarsi. Bravi tutti, dunque. E però (qui al Tempo siamo amici leali e non suonatori di violino) occorre fare attenzione. Una netta maggioranza di italiani apprezza Meloni (anzi: Giorgia, a testimonianza di un legame anche affettivo), ma non è necessariamente soddisfatta di tutto il bilancio dell’azione di governo.
Le tre partite decisive, oltre alla giustizia, sono e restano: immigrazione, sicurezza e tasse. Sul primo fronte, si è colto un successo clamoroso in Ue con il sì alla lista unica dei paesi dove potranno avvenire i rimpatri dei clandestini: merito assoluto del governo. Sul secondo e sul terzo fronte la strada è giusta, ma – questa è la sensazione che ricaviamo nel contatto con cittadini e lettori – non ancora percorsa a velocità sufficiente. E’ maledettamente difficile, ma bisogna provare a correre di più. Altrimenti? Altrimenti il rischio non è certo che qualcuno cambi voto: l’accozzaglia rossa è respingente (per fortuna). Ma può accadere che una quota anche piccola di elettori di centrodestra, non adeguatamente motivata, si astenga. Lì sta il pericolo. Occorre dunque una scossa su sicurezza e tasse. Forza Giorgia, forza Matteo, forza Antonio. Provateci
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