Primo maggio, italiani ogni morte di Papa
L’Italia ha vissuto un 25 aprile e sta per vivere il primo maggio, due feste molto diverse ma che dovrebbero unirci tutti pur nelle differenze di opinione, come un Paese civile. Dovrebbe essere la Costituzione e lo spirito repubblicano a garantirci che a 80 anni dalla fine del fascismo siamo diventati un Paese capace di parlare con chi non la pensa come noi, radice della democrazia. E dovrebbe essere la religione, per quanto secolarizzata e modernizzata dai tempi, a farci guardare indietro dove la verità è inscalfibile.
Lo Spirito un po' Santo (un po' no)
E invece il lutto di credenti e atei per la morte di Papa Francesco, così strana proprio perché attesa ma non in quel momento, è stata la ragione che ha portato le diplomazie mondiali a smettere di farsi la guerra e sotto la Cupola di San Pietro a provare un dialogo e noi italiani a ritrovare lo spirito di nazione e di repubblica lasciando a pochissimi estremisti il compito di rovinare il clima di unità dell’Italia. Ormai succede davvero ogni morte di Papa. Auguro a tutti i nostri lettori un primo maggio che festeggi il lavoro. Non il partito di appartenenza.
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