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Stretta sulla microcriminalità, Chirico: “Più sicurezza è una misura di civiltà”

Annalisa Chirico
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La gravidanza come espediente per sottrarsi al carcere. Appare come una bestemmia, un atto sacrilego, un’aberrazione umana, eppure le donne che nelle stazioni della metropolitana, sui treni e sugli autobus si rendono responsabili di furti e atti vandalici sono spesso in stato di gravidanza. Il corpo, pronto ad accogliere la vita, diventa la garanzia per l’impunità. Il santuario del politicamente corretto grida allo scandalo perché è scomodo affermare che le cosiddette borseggiatrici siano incinte non per caso, che sfruttino lo stato di gravidanza per evitare la galera. Né si può affermare che il più delle volte le intrepide criminali siano di etnia sinti, pronte a reclutare i bambini per l’accattonaggio. Con la normativa attuale, le criminali in dolce attesa, quand’anche colte in flagranza, tornano a piede libero nel giro di qualche ora.

 

 

Il nuovo disegno di legge sulla sicurezza, approvato dal governo, punta a scardinare il girone infernale della cosiddetta microcriminalità che incide enormemente sulla sicurezza e sulla serenità dei cittadini. Se fino ad oggi le borseggiatrici gravide potevano delinquere senza temere sanzioni, da domani anche per loro si apriranno le porte del carcere (e degli istituti a custodia attenuata per le detenute madri). Il ddl interviene anche su altri reati rispetto ai quali lo stato sembra assente o impotente: pensate all’anziano truffato in casa, a chi subisce un’occupazione abusiva e, a distanza di anni, non è in grado di rientrare in possesso della propria abitazione, a chi si ritrova a giorni alterni con le strade bloccate dai fanatici del gretinismo che pretendono di manifestare fuori da ogni regola, con la forza.

 

 

Alcune domande sorgono spontanee: perché non si è fatto prima? Perché, negli scorsi anni, nonostante la catena di inchieste che hanno documentato la disperazione rassegnata di tanti cittadini alle prese con la delinquenza quotidiana, le istituzioni non sono intervenute? Gli italiani pagano le tasse anche per questo. Se lo Stato vuole essere preso sul serio, deve agire con serietà.

 

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