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Coronavirus: Tar respinge ricorso Regione Lombardia su e-commerce (2)

AdnKronos
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(Adnkronos) - Nel decreto cautelare del Tar era stata sospesa la parte dell'ordinanza dell'11 aprile che consentiva consegne a domicilio da parte degli operatori commerciali al dettaglio per "tutte le categorie merceologiche", anche se non comprese nell'allegato del dpcm, e quindi ben oltre i beni di prima necessità. Quello che si attendono i sindacati è che le piattaforme e-commerce, da Amazon a Zalando, per citarne qualcuna, agiscano di conseguenza e rispettino le norme dei diversi decreti che si sono susseguiti. "Pretestuosamente - dicono i sindacati - nei giorni scorsi qualcuno aveva diffuso la notizia che anche i beni alimentari, farmaceutici o della rete dei negozianti di vicinato fossero oggetto della sospensiva del Tar. La nostra iniziativa ha, come unico scopo, il tutelare il diritto alla salute anche per quei lavoratori invisibili ai radar della comunicazione, che rischiano in di vedersi peggiorare ulteriormente le già critiche, e più volte segnalate, condizioni di lavoro, rendendo i magazzini un pericoloso focolaio del virus". Il Tar ha risposto alla Regione Lombardia, che nell'istanza di revoca ha sostenuto, fra le altre cose, che non esistesse "la legittimazione attiva in capo alle organizzazioni sindacali ricorrenti". Il Tar ha risposto che "la legittimazione delle organizzazioni sindacali trova fonte nella tutela delle prerogative del sindacato quale istituzione esponenziale di una determinata categoria di lavoratori, nella tutela delle condizioni di lavoro del comparto logistica e trasporti, nella condizione di parti firmatarie di un protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contenimento della diffusione del virus Covid negli ambienti di lavoro".

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