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Camera penale Palermo: "Disinformazione usata come strumento lotta politica"

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AdnKronos
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Palermo, 22 ott. (Adnkronos) - "Contrariamente a quanto si sostiene da parte di alcuni esponenti politici, la prescrizione non costituisce un mezzo per sottrarsi al processo ed alla pena. La prescrizione, quale asserita causa di impunità costituisce una falsa verità, si tratta di disinformazione utilizzata come strumento di lotta politica e di ricerca del consenso elettorale". E' la denuncia del Presidente della Camera penale di Palermo, Fabio Ferrara, che ha preparato alcune schede in cui illustra i dati sui processi "per dimostrare - dice - che i dati esposti sono inequivocabili: essi costituiscono dati oggettivi inconfutabili che evidenziano un fatto incontestabile, e cioè i reati che suscitano allarme sono imprescrittibili". Da ieri i penalisti di tutta Italia sono in astensione per protestare contro la norma che prevede l'abolizione della prescrizione dopo il primo grado. L'astensione si concluderà venerdì, 25 ottobre. Lo scorso weekend, al congresso dell'Unione delle Camere penali italiane, che si è concluso domenica a Taormina, la giunta nazionale presieduta da Gian Domenico Chiazza ha fatto propria, votandola per acclamazione, una proposta di riforma del processo penale stilata dalla Camera penale di Palermo, da sottoporre al ministro per la Giustizia, Alfonso Bonafede. La mozione è stata presentata da Fabio Ferrara. "Ma quando le prescrizioni effettivamente maturano in un procedimento penale? - si chiede Ferrara - Secondo i dati ufficiali del Ministero della giustizia, circa il 10-12% dei reati si prescrive annualmente e di questi ben il 60% delle prescrizioni avvengono nel corso delle indagini preliminari; dunque in una fase del procedimento penale nel quale la difesa non ha alcuna possibilità di intervento". "Appare evidente che, in concreto, i reati che suscitano allarme sociale sono di fatto imprescrittibili", spiega il Presidente della Camera penale.

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