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Longines Global Champions Tour: dall'idea di un campione olimpico la rivoluzione del salto ostacoli 

(ph.©LGCT/Stefano Grasso)  

Il circuito di Jan Tops rappresenta da 12 anni il punto fermo del Gotha equestre

Daniela Cursi
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La visione di un campione olimpico tradotta in un concorso ippico che raduna da sempre medaglie continentali, mondiali e a cinque cerchi. Tutti nello stesso campo, per 15 tappe in giro per il mondo, con i loro migliori cavalli. E' il Longines Global Champions Tour, circuito di salto ostacoli di matrice olandese che affida la sua organizzazione alle eccellenze italiane: il direttore sportivo Marco Danese, il veterinario Alessandro Centinaio e il direttore di campo Uliano Vezzani. Quest'anno soffia su 12 candeline, il Global, e guardandosi indietro può solo attestare di essere cresciuto da quando Jan Tops, all'indomani della medaglia d'oro a squadre di Barcellona '92, decise di lanciare il concorso di Valkenswaard (Olanda). L'evento, che fu riconosciuto immediatamente come uno dei migliori internazionali del mondo, fece da apripista al Global Champions Tour. Era già percepibile l'obiettivo di Tops, ovvero elevare al massimo tutti gli standard che ruotavano intorno al salto ostacoli: dal montepremi in palio alla programmazione delle gare; dall'ospitalità dei cavalieri al comfort e benessere dei cavalli. Tutto quello che un campione olimpico avrebbe forse potuto immaginare, nel 2006 è divenuto realtà, espressa al massimo livello  con 6 concorsi ippici internazionali riuniti sotto il nome “Global”. Una realtà costruita inevitabilmente su sponsor prestigiosi e su ospiti di caratura che hanno subito fatto gola ai media di tutto il mondo. Da qui, il passo verso la visibilità è stato immediato, grazie a un format che ha unito glamour, sport e sociale. Tutti sotto lo stesso tetto grazie all'amore per il cavallo. Jan Tops ha intuito, però, che qualcosa in più poteva essere fatta, che si poteva “umanizzare” l'equitazione, trascinandola dall'olimpo irraggiungibile alla piazza. Da qui la scelta, anno dopo anno, di aumentare le tappe e prediligere le città, aprendo le porte di uno sport elitario al grande pubblico, attirando famiglie intere a trascorrere una giornata in mezzo ai cavalli, mostrando loro di cosa essi siano capaci nello sport e nella vita di tutti i giorni. Un messaggio, quest'ultimo, che sta molto a cuore all'edizione di Roma. Per questo, Eleonora di Giuseppe, coordinatrice della tappa capitolina, anche quest'anno ha affidato al Carosello di Villa Buon Respiro il compito di rappresentare la gioia che i cavalli trasmettono ai disabili. Il messaggio è chiaro, come recita il motto del centro del San Raffaele: “A cavallo siamo tutti uguali”.

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