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Lazio pazza ma ora deve svegliarsi

La rimonta contro l'Atalanta non cancella gli stenti di un primo tempo inguardabile

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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Pazza Lazio: dall'inferno al paradiso in una partita folle ma bellissima soprattutto per il pubblico neutrale. Presa a schiaffi per un tempo dall'Atalanta, subisce tre gol, è in balia dell'avversario per 45' ma ha la forza e il cuore di riprendere la gara e conquistare un 3-3 che ha il dolce sapore della vittoria. Doppietta di Muriel e gol di Gomez, Strakosha spaesato, difesa inguardabile Parolo infilato a ogni azione della banda di Gasperini. Un calvario lunghissimo, con il solo Milinkovic a provare qualche ripartenza, il resto tutto troppo brutto per essere vero di fronte a una squadra perfetta. In pochi all'intervallo speravano in un cambio di rotta ma il calcio si conferma uno sport difficile da comprendere. E allora dentro subito Patric e Cataldi, gli ultimi del gruppo al posto di Parolo e Marusic schierato all'ultimo secondo per il problema fisico di Lazzari nel riscaldamento. Quasi per caso rinasce la Lazio che comincia a giocare, forse l'Atalanta commette l'impredonabile errore di sentirsi al sicuro e così la contestazione dei trentamila laziali diventa incitamento per una storica rimonta. Entra De Roon per Pasalic dopo un quarto d'ora ma già Correa e Immobile avevano avuto la palla per riaprire il match. Poi, intorno al 24' i centoventi secondi che cambiano tutto. Ciro si guadagna col mestiere un rigore (il tocco di Palomino c'è, seppure lieve), lo realizza e nell'azione succesiva manda in profondità Correa che segna nell'occasione più difficile il 2-3, L'Olimpico diventa una bolgia, l'Atalanta si scioglie, Inzaghi inserisce anche Caicedo e, quando i bergamaschi falliscono il match-point con Malinovskyi, si capisce che si può fare il clamoroso rimontone. Gollini è stratosferico sul colpo di testa del Tucu ma non può nulla sul secondo rigore trasformato da Immobile (netto fallo di De Roon sempre su Ciro dopo un'azione iniziata da Caicedo e rifinita da Milinkovic). Il pubblico è in delirio, la Lazio era morta, è resuscitata: ora dovrà essere brava a costruire su questa partita la propria autostima senza guardare una classifica che comunque piange. Complimenti a Inzaghi per aver corretto gli errori iniziali, Gasperini deve riflettere su una vittoria buttata dalla finestra. La corsa Champions è molto lunga e la Lazio non ha mollato. Gasperini a fine partita attacca Immobile ma i due rigori a favore sono solari.

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