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Ora la Lazio può pensare solo al campionato

Battuto il Marsiglia, qualificazione ai sedicesimi, scoperto un grande Correa

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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La Lazio si prende i sedicesimi di Europa League con due giornate d'anticipo, batte di nuovo il Marsiglia di Garcia e ora ha la possibilità di pensare solo al campionato. Apre Parolo, perla di Correa in grande crescita e inutile gol di Thauvin: biancocelesti qualificati. Alla fine sono solo 15.000 gli spettatori, pochi, quasi la Lazio fosse il Real Madrid e avesse una storia nelle coppe europee ricca di successi. Solo due trofei durante l'epopea cragnottiana eppure una larga fetta della tifoseria continua a chiedere grandi investimenti a Lotito per poi presentarsi saltuariamente all'Olimpico. L'orario infelice é solo una parziale giustificazione, il clima è molto triste ma quelli che ci sono provano a spingere la Lazio contro un Marsiglia ferito dalle ultime tre sconfitte consecutive tra coppa e Ligue1. Inzaghi ha mezza squadra infortunata o indisponibile per piccoli acciacchi: Lulic, Badelj, Radu, Leiva e Caicedo che si blocca nella rifinitura vanno in tribuna, solo panchina per Milinkovic. In attacco la coppia Immobile-Correa mentre l'ex romanista Garcia si presenta con tutte le sue stelle e un 4-2-3-1 molto offensivo (c'è Thauvin assente nella gara d'andata) oltre al motivatissimo Strootman in mezzo al campo. Si parte col Marsiglia che spreca in avvio un'occasione solare con Sakai ma almeno la grande paura smuove una Lazio un po' pigra. Cataldi è troppo timido e allora è Acerbi il regista della squadra, quello che fa ripartire l'azione saltando il centrocampo dove i francesi sono in superiorità numerica. La Lazio riparte bene con Correa che scappa al lento Luiz Gustavo, il brasiliano lo ferma dentro l'area con un intervento al limite che l'arbitro russo Bezborodov non sanziona con un possibile rigore. Primo tempo equilibrato fino al recupero quando Immobile serve a Parolo un assist al bacio che il capitano trasforma nel gol del vantaggio saltando più in alto di Caleta Car. Comincia la ripresa e la premiata ditta Correa-Immobile confeziona una rete bellissima: il piattone del fantasista argentino è chirurgico e da applausi. Tutto fatto? Non sarebbe la Lazio perché Parolo, sì proprio lui, commette un'ingenuità colossale, Thauvin apprezza il regalo e fa 2-1. Inzaghi corre ai ripari, dentro Milnkovic e Luis Alberto (all'inizio del secondo tempo era entrato anche Bastos per l'ammonito Wallace). Il Marsiglia pressa, Garcia, insultato tutta la partita dall'Olimpico per il suo passato (come Strootman), inserisce Payet e Mitroglu e va all'assalto, la Lazio si raccoglie davanti a Strakosha. Non soffrono troppo i biancocelesti anzi Milinkovic e Luis Alberto per poco non chiudono i giochi. Il portiere albanese si esalta a pochi secondi dalla fine su un goffo tentativo di autorete di Marusic. Finisce cosi, la Lazio può festeggiare.

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