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"Ve la do io la Corea del Nord". Razzi inviato porta tutti in Asia

Ve la dò io la Corea del Nord e ve la faccio pure vedere. Che Antonio Razzi, politico, ex parlamentare e personaggio tv, tra ballando con le stelle e le parodie ormai famosissime che ne fa il comico Maurizio Crozza, sia un amico dei nordcoreani è cosa nota - in fondo è stato il primo, in Italia, a credere nel disgelo tra Donald Trump e Kim Jong-un quando in tanti lo prendevano in giro - ma stavolta Razzi si è superato e, dal suo ultimo viaggio in Corea del Nord, è tornato con un reportage spontaneo che "Il Tempo.it" pubblicherà a puntate, a cominciare da oggi. Non ve lo anticipiamo perché dovrete godervelo tutto, cari lettori, a cominciare dalla prima puntata: la visita di Antonio Razzi alla casa del grande leader, Kim Il-sung, con una accompagnatrice speciale. Un po' Mario Appelius (il giornalista che si inventò la frase “che Dio stramaledica gli inglesi” ma che, soprattutto, nel secolo scorso ha raccontato l'Estremo Oriente agli italiani) ed un po' Alberto Angela, seppur fai da te e senza effetti speciali. "Ho deciso di girare immagini e brevi video - spiega Razzi a Il Tempo.it - per far conoscere anche a quelli che non la conoscono la Corea del Nord. Un posto bellissimo, dove tutto si può fare e non è vietato filmare". Quando gli chiediamo se non stia esagerando lui replica che va in Corea del Nord  “dal 2007 ed in questi dodici anni il Paese è molto cambiato. Nel 2007 non c'era nulla. Nella capitale la corrente era attiva due ore al giorno, i palazzi non erano un granché, i bus erano rotti. Oggi sembra di essere a New York, grattacieli, si vive come in una grande Capitale, senza dimenticare le tradizioni. Il mio primo video infatti - spiega Razzi - è girato alla casa natale di Kim Il-sung (il nonno di Kim Jong-un, il leader nordcoreano di oggi), lui ha vissuto lì sino a dieci anni con la famiglia e poi se n'è andato di casa dicendo, tornerò e libererò la Corea del Nord”. Lui, Razzi, invece a dieci anni voleva fare l'aviatore "ma le condizioni economiche di allora non gliel'hanno permesso". Comunque non gli è andata male: crescendo è diventato senatore (oggi ex) e pure un po' Marco Polo (nelle prossime puntate scoprirete perché).  

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