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Una firma per far rinascere i prodotti del Monte Pisano

Paolo Zappitelli
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Migliaia di piante di ulivo - molte con più di mezzo secolo di vita - centinaia di ettari di bosco, vigne e orti. Un patrimonio naturale che è andato completamente distrutto nell'incendio che nella notte del 24 settembre ha devastato la zona del Monte Pisano, alle spalle di Pisa. E insieme alle piante sono andate in fumo coltivazioni che davano prodotti di eccellenza, dall'olio ai funghi porcini, presenti in quantità nei boschi tra il monte Serra e la Verruca. Spento l'incendio, che è andato avanti per giorni e che ha rischiato anche di distruggere un gioiello architettonico come la Certosa di Pisa del XIII secolo, è iniziata la conta dei danni. Quantificati, per il momento, in 13 milioni di euro. Per aiutare a far rinascere uno dei posti più belli della Toscana il Fai (Fondo Ambiente Italiano) ha avviato una raccolta di firme per far diventare il Monte Pisano come uno dei "luoghi del cuore" del nostro Paese. Un raccolta che, per il momento lo ha portato a scalare la classifica fino a occupare il primo posto. Qui il link dove poter mettere il proprio voto. https://www.fondoambiente.it/luoghi/monte-pisano?ldc

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