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Al via Flora, il progetto per le donne con disturbi legati all'uso di alcol nella Asl Roma 3

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Nei centri del Servizio per le Dipendenze dell'ASL Roma 3, che offrono servizi gratuiti di prevenzione, diagnosi e cura per le dipendenze i numeri che riguardano l’alcol parlano di 117 utenti in carico a Tagaste, 97 a Casaletto, 2 a Vaiano e 2 a Fiumicino, per un totale di oltre 200 persone nel 2024. Un trend statistico in continua crescita sul territorio soprattutto per quanto riguarda le giovani donne. Ecco perché la Uoc Salute Dipendenze della ASL Roma 3 ha deciso di promuovere Flora, un gruppo di sostegno dedicato alle donne con disturbo da uso di alcol in cura al Ser.D. di via del Casaletto e al Ser.D. di via Tagaste a Ostia della ASL Roma 3.  La tendenza in aumento è confermata anche a livello regionale, con un rapporto maschio/femmina di 3 a 1 e un’età media di 45 anni. Anche nel Lazio la crescita statistica è legata alle donne e ai più giovani. 
Il progetto prevede incontri di ascolto e condivisione con percorsi dedicati di letteratura, arti visive, storia e filosofia. Le riunioni si terranno di lunedì, nella sede della Asl Roma 3 in Via Arturo Colautti 7 a Roma, ogni quindici giorni. Saranno coinvolti gruppi di 6/8 persone, per una durata di un’ora e mezza e vedranno protagoniste le donne con sola diagnosi di disturbo da uso di alcol.
“Il consumo di alcol comporta evidenti rischi per la salute fisica, mentale e relazionale. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità nel nostro Paese sono oltre 8 milioni le persone che fanno uso di alcol in maniera problematica. Quando si è più giovani, poi, si inizia a volte per gioco, altre per compiacenza ma anche per stare in compagnia. Poi arrivano le difficoltà a gestire comportamenti ed emozioni”, spiega Giuseppe Anastasi, Dirigente dell’Unità Operativa Complessa Salute e Dipendenze della Asl Roma 3.
“L’obiettivo di questo progetto è quello di rafforzare nei pazienti le motivazioni al cambiamento, ridisegnando abitudini di vita dalle quali escludere l’uso dell’alcol e potenziando quegli elementi che possano consentire di gestire i momenti di debolezza che inducono alle ricadute e migliorare così la qualità della vita dal punto di vista della salute e combattere l’isolamento sociale. Lo facciamo attraverso il dialogo e la condivisione tra le partecipanti e il coinvolgimento di spunti dal mondo letterario, delle arti visive, della storia e della filosofia”, conclude la dott.ssa Erika Corbellini responsabile del progetto Flora.

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