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Appalti pubblici, a Latina siglato il protocollo d'intesa su sicurezza e regole

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La provincia di Latina è tra le prime in Italia ad applicare il protocollo di sicurezza sul lavoro degli appalti pubblici. “Un passo importante per la tutela dei lavoratori che ci auguriamo diventi un modello nazionale”, ha dichiarato Gerardo Stefanelli, presidente della Provincia Latina, tra i firmatari del nuovo protocollo.

Un tema sempre più presente nel dibattito quotidiano della politica ma anche e soprattutto delle aziende di un settore, l’edilizia, cardine nel nostro Paese è che sta vivendo diversi cambiamenti, anche in termini di nuove norme per la tutela dei lavoratori. Per questo Stefanelli, recuta un comunicato, ha voluto sottolineare l’unicità raggiunta nella provincia, in quanto “prima in Italia ad adottare un protocollo sulla sicurezza nel lavoro degli appalti pubblici, di questo genere, e nei prossimi mesi cercheremo di coinvolgere tutte le amministrazioni comunali e le stazioni appaltanti del territorio pontino per far diventare il rispetto delle regole un patrimonio comune”.

La firma del Protocollo d’Intesa, volto alla regolarità e alla sicurezza del lavoro nel settore degli appalti pubblici, potrebbe essere da esempio per altre città, fanno sapere i responsabili.

“La sottoscrizione di questo documento è un passo importante non solo per noi ma può fare da apripista per altri comuni del Lazio e non solo. Era importante tutelare il settore e i cittadini e con questo protocollo si obbligheranno le ditte che si aggiudicano i lavori commissionati dalla Provincia, per un importo superiore ai 150mila euro, a introdurre il "badge" di cantiere per gli operai”, ha continuato a spiegare Stefanelli. L'obiettivo? In primis contrastare il lavoro sommerso e irregolare, dopodiché per garantire la parità di trattamento degli operai ma soprattutto sconfiggere la concorrenza sleale tra ditte. Il protocollo, firmato anche da il presidente dell'Associazione costruttori edili (Ance) di Latina, Pierantonio Palluzzi e i rappresentanti dei sindacati di categoria Massimo Purificato per Feneal Uil, Paolo Masciarelli per Filca Cisl e Alessio Faustini per Fillea Cgil Latina-Frosinone, prevede anche che l’attestazione di congruità, ovvero il numero minimo della manodopera atteso per la realizzazione dell’opera, richiesta alla cassa edile di Latina, sia dimostrabile attraverso l’applicazione da parte dell’impresa tramite il badge di cantiere.

Questa è un'intesa che contiene norme stringenti e immediatamente applicabili che, si spera, possano portare risultati concreti da subito.
Un modello nuovo che secondo il consigliere provinciale Luca Magliozzi, anche lui tra i firmatari, “guarda al futuro facendo da esempio per altri enti e soggetti pubblici. Rendere obbligatorio il badge di cantiere contribuirà a combattere il lavoro nero e le illegalità nei cantieri edili". 

Soddisfazione è stata espressa anche da parte del presidente di Ance, Pierantonio Palluzzi il quale ha sottolineato come sia stato possibile superare le titubanze iniziali e mettere in campo un'azione congiunta con i sindacati di categoria per arrivare ad un risultato che rappresenta un esempio a livello nazionale.
 

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