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Torino: roccaforte dei gruppi anarchici più violenti come FAI e FRI. L'analisi di Andrea Pasini

Andrea Pasini
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Il caso Cospito ha acceso i riflettori sul problema degli anarchici in Italia. Il detenuto è infatti solo la punta dell’iceberg in un sistema complesso che presenta una reale minaccia per la sicurezza del nostro Paese.

Alfredo Cospito, attualmente condannato a 20 anni di reclusione per aver orchestrato e compiuto l’attentato ai danni della Scuola allievi Carabinieri di Torino (pena aggravata dalla sua partecipazione all’attentato nei confronti di Roberto Adinolfi, amministratore delegato di Ansaldo Nucleare) è considerato il leader della Fai, la Federazione anarchica informale, movimento composto da vari gruppi dediti all'intimidazione armata rivoluzionaria e ritenuto dagli inquirenti un associazione per delinquere con finalità di terrorismo.

C’è però anche un secondo gruppo riconducibile ad Alfredo Cospito: il Fri (Fronte rivoluzionario internazionale), ramificazione internazionale del Fai, considerato frangia oltranzista e violenta ritenuta responsabile di oltre 50 attentati in tutta Europa e non solo.

Partendo da queste due cellule, negli ultimi 15 anni, sul territorio italiano si sono stabilmente organizzate altre cellule anarchiche. Partendo da Torino, centro nevralgico di questo tipo di gruppi  sono stati identificati dalla polizia i gruppi Askatasuna, Gabrio, Col.Po (Collettivo Politecnico), El Paso, Il Porfido e Asilo Occupato. A Milano sono invece tre i centri considerati il punto di riferimento per gruppi eversivi: Il Cantiere, Bottiglieria Occupata e Latteria Occupata. A Genova troviamo i centri Aut Aut, Brida, Zapata, Terra di Nessuno e Caos. A Firenze: Spazio Liberato, 400 Colpi, Collettivo Scienze Politiche. A Pisa hanno sede Garage Anarchico e Il Silvestre, mentre a Roma troviamo Acrobat, Bencivenga Occupato, Ex Sia Prenestina, Cs 32. Infine, a Napoli abbiamo Insurgencia, Collettivo Autorganizzato Universitario e Centro Studi Libertari L.Michel.

Come è facile intuire, l’estrema frammentazione di questo movimento lo rende ancora più difficile da controllare. L’ideologia che accomuna questi gruppi è però sempre la stessa e parte da un completo rifiuto di qualsiasi forma di autorità. Il loro obiettivo è quello di dare vita a una società nuova in cui ogni individuo sia in grado di autodeterminarsi. Per farlo si servono di azioni violente, attentati che per gli anarchici assumono un valore simbolico, atto a innalzare il livello di scontro con uno Stato che ritengono nemico e di conseguenza da eliminare.

Dalle intercettazioni telefoniche degli ultimi anni è emerso come gli anarchici ci servano in particolare di ordigni esplosivi, da loro stessi fabbricati e piazzati in luoghi a loro parere strategici. Si conta che negli ultimi anni, le cellule di anarchici aderenti alla FAI/FRI abbiano compiuto decine e decine di attentati dinamitardi e un’azione di gambizzazione (quella contro Roberto Adinolfi compiuta da Alfredo Cospito e un suo compagno) sul modello delle Brigate Rosse degli anni Settanta.

Nei primi mesi del 2023, le azioni anarchiche e le manifestazioni violente sono sensibilmente aumentate, in una terribile escalation di violenza con l’obiettivo di minare la sicurezza del nostro Paese.

È fondamentale che i cittadini e le autorità conoscano chi si cela dietro le frange anarchiche, chi con l’intento di fare del male agli altri porta caos e violenza nelle nostre città. Queste persone, per me, non possono che essere definite criminali e devono pagare per le loro azioni violente. Sono orgoglioso che lo Stato, tramite le sue più autorevoli cariche come ministri della Repubblica, giudici, pubblici Ministeri e forze dell’ordine non abbia ceduto alle assurde richieste avanzate da Alfredo Cospito e chiedo che si usi il pugno duro contro gli anarchici, i mafiosi, i terroristi, tutti coloro che ogni giorno con le loro azioni minino la sicurezza del nostro meraviglioso Paese.

Io, così come altri milioni di cittadini, sono fiero del mio paese, sono fiero e orgoglioso di tutte quelle persone come i Giudici, i Pubblici Ministeri e le Forze dell’Ordine che con spirito di abnegazione ogni giorno escono di casa per garantire la mia sicurezza e per salvaguardare il valore dell’onestà. Sono fiero delle istituzioni che compongono la nostra Repubblica. Il mio affetto, la mia stima e il mio rispetto vanno a loro. Non a quei criminali che pensano di far valere le loro idee attraverso insulti, minacce e violenza. L’Italia lotta per salvaguardare ancora oggi per il valore della democrazia e della libertà sempre nel rispetto delle istituzioni e non vuole l’anarchia e gli anarchici violenti.

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