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Una giornata con Andrea Liconti, Le iene raccontano il talento del reseller milanese

Francesco Fredella
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Anche Le iene parlano di Andrea Liconti, principe gentile (e simpatico) delle trattative in Rete. Nel corso di un servizio, realizzato da Stefano Corti, si parla di oggetti usati. Corti si mette alla ricerca di una borsa di marca da regalare alla sua Bianca Atzei. In negozio si parte con liste d'attesa e code allora sceglie di andare da Liconti, reseller dell'usato. "Cerchiamo di imparare il mestiere e lui ci insegna anche a riconoscere quelle contraffatte", racconta Liconti.

A Milano, ormai, Liconti è conosciutissimo grazie ai social: vola di visualizzazioni su Tik Tok e Instagram. Andrea riesce a portare a casa risultati sorprendenti: conosce alla perfezione i brand (guai ad avvicinarsi a lui con un "tarocco") e porta avanti trattative che convincono tutti. "Per te una primizia vera, una primizia di Dior", dice un acquirente. "Una borsa che si può vendere a 2200", si vede nel servizio. Nel suo negozio entrano ed escono decine e decine di persone: c'è chi ha bisogno di monetizzare - quindi vuole vendere prodotti (borse o orologi). Andrea è attentissimo: c'è chi prova a "rifilargli" una borsa taroccata e lui, con molta esperienza, si accorge che qualcosa non va. Per questo motivo non ritira una borsa Gucci. L'ultimo cliente della giornata si presenta con una borsa Luis Vitton. Liconti si accorge subito dell'ennesimo fake. Nel servizio Andrea spiega come accorgersi di una borsa falsa (spesso riprodotta in modo perfetto). "Ci sono i numerini e l'azienda che l'ha prodotta, fate attenzione perché oggi ci sono anche le borse che ripropongono quei numeri", dice. "Si riconoscono dall'odore, molto plasticoso e poco di pelle".

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