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Rischio guerra nucleare, "i generali russi discutono di armi tattiche". Le intercettazioni

Giada Oricchio
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“I militari russi ipotizzano l’uso di armi nucleari”. Sale ancora la tensione tra Ucraina e Russia. La guerra è arrivata al 252esimo giorno e gli scambi di accuse, sospetti, minacce non si placano.

Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitrij Medvedev, ha alzato ancora una volta l’asticella dichiarando che il Cremlino è pronto a dare il via libera all’uso dell’atomica tattica se ci sarà una minaccia concreta nelle regioni annesse con il referendum farsa di fine settembre. Un’affermazione fondata o una prova muscolare? Le parole dell’ex presidente della Federazione russa troverebbero riscontro in alcune frasi intercettate dai servizi segreti americani e rivelate dal New York Times. “I capi militari russi hanno discusso l’uso di armi nucleari tattiche in Ucraina – scrive il quotidiano -. Le conversazioni hanno allarmato l’amministrazione Biden perché dimostrano la frustrazione di Mosca per gli insuccessi sul campo di battaglia”.

Sembra che si cerchi a ogni costo il casus belli per l’atomica sebbene il suo impiego sia devastante per tutti, Russia compresa. Oggi, il ministro della Difesa russo Sergej Shoigu in un incontro con la Bielorussia ha ribadito che il governo di Kiev vuole utilizzare armi vietate per riprendersi i territori del Donbass: “Gli Usa e gli Stati europei ignorano il ricatto nucleare dell’Ucraina. La Russia è a conoscenza dei tentativi di Kiev di creare una bomba nucleare ‘sporca’ (si tratta di un’arma grezza contenente esplosivo tradizionale e materiale radioattivo, nda) e della sua disponibilità a schierare armi nucleari della Nato sul suo territorio”.

Intanto il Cremlino ha accusato il Regno Unito di “aver diretto e coordinato” il sabotaggio al gasdotto Nord Stream, ma il governo di Sua Maestà ha respinto con fermezza ogni addebito.

 

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