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Unesco, la zuppa ucraina Borscht è patrimonio dell'Unesco. La Russia perde la "guerra" culinaria

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La zuppa Borscht, il tipico piatto ucraino a base di barbabietola, cavolo fresco, brodo, carne di manzo e maiale e panna acida, entra ufficialmente nell' “elenco dei beni culturali immateriali che necessitano di una tutela urgente' stilato dall'Unesco. Mosca non ci sta e reagisce immediatamente. Sulla questione, infatti, è intervenuta addirittura la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, che ha stigmatizzato la decisione dell'Unesco. “È il nazionalismo moderno di Kiev" ha affermato la portavoce ricordando che nel 1500 il Borscht era "un piatto dei residenti russi di Kiev".

La zuppa, la cui preparazione prevede un preciso rituale e che appartiene da secoli alla tradizione ucraina, è ora a rischio perché "minacciata da vari fattori dall'inizio del conflitto armato nel febbraio 2022" si legge nel comunicato dell’Unesco in cui si spiega la decisione di tutelare questo piatto. "La distruzione dell'ambiente circostante e dell'agricoltura tradizionale - ha spiegato ancora l'Unesco- ha impedito alle comunità di accedere ai prodotti locali, come le verdure, necessari per preparare il piatto". Il borsht, sottolinea l'Unesco, rappresenta un elemento di unità per il popolo ucraino: "Nonostante queste difficoltà le comunità in tutta l'Ucraina si sono unite attorno a questo elemento".

Anche sul cibo si consuma una guerra tra i due paesi che, almeno su questo fronte, ha vinto Kiev.

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