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X Municipio, Mario Falconi (centrosinistra): "Sedotti e abbandonati. È il momento di recuperare"

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Mario Falconi, candidato del centrosinistra, parte svantaggiato, pensa ancora di potercela fare?
«Numericamente ha ragione lei, ma la sensazione che ho è che si ribalteranno le cose. Gli elettori che hanno votato Cinque Stelle e Calenda dovrebbero convergere su di me, ho preso più voti io qui che Gualtieri, penso che i cittadini abbiano votato la mia competenza. Mi sono messo in gioco e non certo per velleità, alla mia età e con quanto ho fatto a livello professionale ciò che mi ha spinto verso questa esperienza è solo il grande amore che ho per questo territorio».
Cosa l'ha colpita di più di questa campagna elettorale?
«Mi ha colpito il degrado del territorio, potenzialmente siamo il più importante municipio di Roma, abbiamo grande risorse come il mare che i romani vivono soltanto due mesi l'anno mentre potrebbero e dovrebbero viverlo 12 mesi l'anno. Siamo stati invece, come dire, sedotti e abbandonati e non ne faccio un colore di giunta, ci sono stati tanti errori del Movimento ma anche della sinistra, in queste settimane ho dovuto infatti far tornare la fiducia ai cittadini anche sul partito che rappresento».
C'è qualcosa che le piace del programma della sua avversaria? 
«No, anche se io ho buoni rapporti con la Picca che è una persona valida, fa un lavoro importante come quello dell'insegnante, forse però è troppo concentrata sul litorale di Ostia, mentre questo Municipio è molto di più, secondo me dovrebbe parlare di più di territorio ed entroterra».
Che tipo di Presidente sarà se dovesse essere eletto?
«Voglio far fare a questo municipio uno scatto d'orgoglio, se sarò eletto sarò presidente di tutto il territorio e non solo di una parte di questo. E poi soprattutto mi batterò per far avere al Municipio più poteri. È stata la prima cosa che ho chiesto a Gualtieri e lui mi ha assicurato che l'avrebbe presa in esame. Chiederò subito un tavolo di confronto Municipio-Comune perché siamo un piccolo comune come densità e importanza ed è assurdo avere così pochi poteri a livello amministrativo». 

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