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di DINA D'ISA Il sex symbol del cinema italiano torna a vestire i panni del macho latino, quello però che ci propinano i tempi d'oggi: un uomo bello, galante, timido, ma goffo, fragile e sempre disposto ad ascoltare le donne, peccato che lui non pr

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Nelfilm, oltre al rapporto uomo-donna si affronta la precarietà del lavoro: lei è un manager che preferisce licenziarsi pur di non licenziare i suoi dipendenti, le sembra credibile? «Nonostante il cinismo generale sempre più diffuso esistono per fortuna ancora persone che conservano principi e regole morali in cui credere. Sono stato proprio io ad apportare questa caratteristica al mio personaggio, perché al posto di quel manager avrei fatto esattamente la stessa cosa: sarei vinto da ragioni umanitarie e preferirei andar via piuttosto che licenziare altri tradendo la mia coscienza». L'amore ai tempi della crisi fa diventare l'uomo più fragile nella conquista? «Certo non interpreto un uomo molto macho, ma è decisamente più vicino a quello di oggi: è pieno di fragilità ed è alla ricerca della persona giusta che non trova. Sembra che scatti l'innamoramento e invece ognuno va per la sua strada. D'altra parte, a tutti noi è successo di trovarsi in un momento turbolento dove entri ed esci da qualche storia senza capirci niente, ma con la speranza che la volta successiva sarà quella buona». Quanto le somiglia questo personaggio? «Anch'io sono timido e un po' goffo quando m'innamoro e anch'io prima di sposarmi avevo lasciato la porta aperta alle avventure». Come è stato tornare sul set con i Vanzina 17 anni dopo «Questo piccolo grande amore»? «Con i Vanzina sono amico da sempre e aspettavamo il progetto giusto per un film: è arrivato ora con questa sophisticated comedy che segna la realizzazione del loro 50esimo film». Quanto la coinvolge la crisi del cinema italiano? «Credo che sia sempre esistita e forse non è questo il suo momento più drammatico. Se è vero che i finanziamenti ci vogliono, è altrettanto indispensabile che vengano evitati gli sprechi con controlli più rigorosi». Qual è la sua ricetta per sedurre? «L'ingrediente principale è la complicità e il dialogo: ascoltare la partner credo sia molto raro, io lo faccio spesso e questo per lei è seducente».

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