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Babbo Natale arrestato ad Haifa. Era un palestinese cristiano travestito

Foto:  Ansa 

Angela Bruni
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In Palestina in tempo di guerra può capitare anche a Babbo Natale di venire arrestato. Ad Haifa la polizia israeliana  ha fatto irruzione durante durante una festa di Natale. Hanno confiscato consolle, casse acustiche e attrezzature per fare musica, sostenendo che l'evento non era stato autorizzato. Hanno ammanettato il dj e un venditore ambulante. E quando Babbo Natale ha fatto rimostranze, hanno arrestato pure lui. A vestire i panni di Santa Claus, giaccone rosso, stivaloni e maxibarba bianca finta, c'era un palestinese cristiano che stava festeggiando il Natale in una terra dove religioni e culture s'intrecciano da millenni.

La polizia israeliana ha dichiarato in una nota che "l'uomo che indossava il costume di Babbo Natale ha opposto resistenza all'arresto e ha aggredito un agente". Il Mossawa Center, un gruppo per i diritti umani che difende i palestinesi di Israele, ha affermato che le forze dell'ordine hanno fatto un uso eccessivo della forza e che il raid nella sala concerti è stato condotto senza autorizzazione legale. Quest'anno, per la prima volta dall'inizio della guerra a Gaza, a Betlemme si sono tenute celebrazioni, con bande musicali che suonavano le cornamuse per le strade del luogo di nascita di Gesù. I fedeli hanno assistito alla messa nella chiesa della Natività e i bambini hanno intonato canti natalizi.

Nella Striscia di Gaza, dove oltre 70 mila persone sono state uccise dai bombardamenti e gran parte delle infrastrutture sono state distrutte, una piccola comunità cristiana ha celebrato il primo Natale dall'inizio del precario cessate il fuoco. Alberi di Natale e decorazioni hanno aggiunto un tocco di colore alle macerie sparse per la Striscia di Gaza. Gli attacchi degli israeliani contro i cristiani sono in aumento: un rapporto di marzo documenta 32 assalti contro proprietà ecclesiastiche e 45 aggressioni fisiche contro i fedeli cristiani.

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