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Ucraina, forza multinazionale e garanzie simil-Nato. Trump: "Mai cosi vicini alla pace"

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Foto: La Presse

Andrea Riccardi
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Una "forza multinazionale per l'Ucraina", composta da "contributi di nazioni disponibili e sostenuta dagli Stati Uniti", con un sostegno all'esercito ucraino di 800.000 uomini. L'obiettivo? "Una pace duratura che preservi la sovranità ucraina e la sicurezza europea". Al termine di una giornata complessa su più fronti per arrivare alla fine della guerra di invasione russa, e una dichiarazione congiunta di parte dei leader europei a mettere nero su bianco le proposte del Vecchio continente.

A firmarla, oltre alla premier Giorgia Meloni, sono stati anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio Ue, Antonio Costa, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il presidente francese, Emmanuel Macron e i premier di Danimarca, Mette Frederiksen, Finlandia, Alexander Stubb, Paesi Bassi, Dick Schoof, Polonia, Donald Tusk, Svezia, Ulf Kristersson e Regno Unito, Keir Starmer. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accolto con favore i "progressi" nei negoziati con gli Stati Uniti per porre fine alla guerra con la Russia e il leader Usa, Donald Trump ha espresso grande ottimismo dopo aver parlato con il presidente ucraino e diversi leader europei. "Oggi siamo piu vicini che mai" a un accordo che ponga fine alla guerra con la Russia, ha dichiarato il repubblicano, aggiungendo di aver recentemente parlato con il presidente russo Vladimir Putin, senza fornire ulteriori dettagli.

Domenica e lunedi, il presidente ucraino ha negoziato a Berlino con gli inviati statunitensi Steve Witkoff e Jared Kushner, genero Trump, nel tentativo di raggiungere un compromesso su un piano per porre fine ai combattimenti. Al centro delle discussioni c'era la protezione che l'Ucraina avrebbe ricevuto dagli americani dopo un potenziale cessate il fuoco, volto a dissuadere Mosca dal lanciare un'altra invasione. Zelensky ha parlato di "progresso", mentre il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha elogiato le "notevoli" proposte americane. Gli Stati Uniti hanno dichiarato di offrire garanzie di sicurezza "molto solide", ritenute accettabili dalla Russia. Queste garanzie sarebbero simili a quelle dell'articolo 5 del trattato Nato, che prevede l'assistenza militare degli alleati.

Tuttavia, l'Ucraina non aderirebbe all'Alleanza, in linea con quanto Mosca chiede da anni. Il documento firmato, tra gli altri, anche da Meloni menziona poi "un meccanismo di monitoraggio e verifica del cessate il fuoco guidato dagli Stati Uniti" e sottolinea che "ora spetta alla Russia dimostrare la propria volontà di lavorare per una pace duratura". Questo formato Ucraina-Usa-Europa e il primo dalla presentazione del piano statunitense a novembre, ritenuto troppo favorevole a Mosca nel continente europeo. Rimane tuttavia un disaccordo fondamentale: il tema delle concessioni territoriali all'Ucraina richieste dalla Russia. "Ci sono questioni complesse, in particolare quelle riguardanti i territori (...). Ad essere sinceri, abbiamo ancora posizioni diverse" con gli Stati Uniti, ha affermato Zelensky.

Il documento pubblicato dagli europei lunedì sera non affronta questa spinosa questione, insistendo sul fatto che "i confini internazionali non devono essere alterati con la forza". Mosca chiede, come precondizione per un cessate il fuoco, che l'Ucraina ceda i territori che ancora controlla nella regione del Donbass e la proposta americana iniziale si e spinta in questa direzione. Ma questa e una linea rossa per Kiev. Domenica, Zelensky ha dichiarato di voler convincere gli Stati Uniti a sostenere un cessate il fuoco basato sul congelamento della linea del fronte, non sulla cessione di questa regione. Al di la delle considerazioni territoriali, il Donbass e la sezione del fronte piu difesa, con le sue città-fortezza e centinaia di chilometri di trincee e campi minati. Le truppe russe avanzano li, ma a costo di perdite molto ingenti, da quasi quattro anni. Nel frattempo, l'Ue sta cercando di raggiungere finalmente un accordo sull'utilizzo di decine di miliardi di euro di beni russi congelati, principalmente detenuti in Belgio, per sostenere l'esercito ucraino e gli sforzi di ricostruzione.

Tuttavia, la situazione di stallo persiste, in gran parte a causa del timore di rappresaglie da parte del governo belga. Merz ha esortato i suoi partner ad agire, sottolineando che l'Ucraina rappresenta un baluardo contro la minaccia russa. Senza un accordo, "la capacita di agire dell'Unione Europea sara gravemente compromessa", ha sottolineato il cancelliere, esprimendo la sua preoccupazione che gli europei possano dimostrarsi "incapaci" di agire in un momento cosi critico.

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