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Lo shock del papà dell'attentatore: "Io, musulmano, condanno attacco alla sinagoga"

Foto: Ansa

Angela Bruni
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Si chiamava Jihad al-Shamie e aveva 35 anni l'uomo che ieri ha ucciso due persone e ne ha ferite altre quattro nell'assalto alla sinagoga di Heaton Park, a Manchester. Viveva in una casa popolare a Langley Crescent, nel quartiere di Prestwich, dove abita una piccola comunità islamica. La polizia l'ha perquisita alla ricerca di prove che possano giustificare il gesto, definito un atto di terrorismo seppure al momento non sono stati trovati legami con organizzazioni internazionali. Jihad al-Shamie era indagato per una presunta aggressione sessuale che avrebbe avuto luogo all'inizio di quest'anno ma  non era nel radar dell'Antiterrorismo. La casetta, tre camere da letto e terrazza, è anonima. E inosservata, almeno fino a due giorni fa, è stata la sua presenza. Di Jihad al-Shamie, arrivato dalla Siria con i genitori e tre fratelli, i vicini raccontano che di averlo visto mentre si allenava con i pesi in giardino. "A volte vestiva con i jeans, all'occidentale, altre con l'abito tradizionale siriano ma era un tipo tranquillo", ricordano. C'è chi dice che, nonostante il divorzio avvenuto qualche anno fa, il papà tornava spesso a far visita ai figli e la macchina aveva una targa francese.

E proprio il padre dell'attentatore ha condannato l'assalto alla sinagoga definendolo "atto atroce, che ha preso di mira civili pacifici e innocenti". Faraj al-Shamie ha affermato che la notizia è stata un "profondo shock" per lui e la famiglia. "Prendiamo pienamente le distanze da questo attacco ed esprimiamo il nostro profondo shock e dolore per quanto accaduto", ha sottolineato in un lungo post sui social network. "I nostri cuori e pensieri sono con le vittime e le loro famiglie e preghiamo per la loro forza e il loro conforto". "Lo vedevo almeno una o due volte a settimana, ci salutavamo e basta", dice Jihad Geoff Haliwell, 72 anni, che vive nella villetta accanto alla casa di Jihad al-Shamie. "Non sapevo nemmeno il suo nome. Era solo un ragazzo semplice e normale, niente di speciale". "Lo incontravo al bar, lo salutavo e lui ricambiava", ricorda un altro vicino, John Prentice, fabbro in pensione.

Intanto  Scotland Yard ha arrestato in relazione all'assalto alla sinagoga due uomini e una donna. Ma, secondo gli investigatori, è presto per dire se l'attentatore facesse parte di una cellula attiva in Gran Bretagna. al-Shamie era incensurato. È stato attivato anche l'Mi5, il controspionaggio interno, che ora sta indagando sul caso. Nel frattempo la Lega contro l'antisemitismo ha organizzato per giovedì prossimo una manifestazione davanti Downing Street in memoria delle vittime dell'attacco terroristico di Manchester: "Il tempo del dialogo, delle banalità e delle chiacchiere è finito. La Gran Bretagna non può più permettersi scuse mentre la nostra comunità ebraica affronta il terrore nelle strade".  Davanti ai cancelli della sinagoga di Manchster in molti stanno deponendo fiori in memoria delle vittime dell'assalto. Il tempio ebraico è al momento stato chiuso per permettere alla polizia scientifica di effettuare rilievi.

 

 

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