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Hitler, ritrovati i diari dell'amante inglese. Frasi choc: "Il Führer sempre molto dolce"

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Alessandra Zavatta
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Era innamorata di Adolf Hitler. E il "giorno più bello" è stato quando ha pranzato con lui a Monaco. Unity Valkyrie Freeman-Mitford, aristocratica britannica, tenne un diario segreto dove annotò i 139 incontri con il Führer. Diari che ora sono stati scoperti e rivelano una relazione insospettabile tra la giovane e il capo del Nazismo tanto da far ingelosire Eva Braun, la fidanzata ufficiale di Hitler.
Che la figlia di David Freeman-Mitford, secondo barone Redesdale, avesse simpatie per il partito nazionalsocialista era noto agli storici. La scoperta delle memorie annotate giorno dopo giorno in quelle agende rilegate in pelle è destinata, dopo un’ottant’anni, a gettare nuova luce sull’intraprendente inglesina. Tanto da farla apparire, in alcuni tratti, più una stalker che un’entusiasta ammiratrice. "Sono autentici", ha confermato David Pryce-Jones, uno dei più importanti studiosi al mondo di Unity Mitford. "È estremamente raro nei tempi moderni che i diari di una figura ben nota del movimento nazista vengano scoperti", afferma lo storico Andrew Roberts.

 

Le memorie, che coprono il periodo tra il 1935 e il 1939, raccontano in dettaglio come l'aristocratica nutrisse un fascino per Hitler e lo perseguitasse, tanto da trasferirsi a Monaco ad appena vent’anni per vederlo e stargli vicino. La passione per il Nazismo e l’odio per gli ebrei l’avevano spinta persino a tirare una riga in gesso nella camera da letto che condivideva con la sorella minore Jessica perché non la oltrapassasse. Era comunista e la parte della stanza occupata da Jessica era decorata con falce e martello e  fotografie di Lenin, mentre Unity aveva appeso ritratti del Führer e svastiche. Invece la sorella maggiore Diana condivideva i suoi ideali, lasciò il marito per intrecciare una relazione con Oswald Mosley, il fondatore dell'Unione Britannica dei Fascisti. Il padre era furioso e proibiva a qualsiasi membro della famiglia di vedere Diana e l'amante in camicia nera. Unity disobbedì. Le due sorelle si recarono quindi in Germania come parte della delegazione dell'Unione Britannica dei Fascisti vedendo Hitler per la prima volta al Raduno di Norimberga del 1933. Unity riuscì ad inserirsi nei gruppi di simpatizzanti che frequentavano il cancelliere tedesco. Il nonno di Mitford era stato tra gli amici del compositore Richard Wagner, un idolo per Hitler. La giovane inglese piacque al Führer, tanto da ingelosire Eva Braun.

 

"Il giorno più meraviglioso della mia vita", scrive Mitford quando Hitler la convoca al suo tavolo in un ristorante di Monaco. “Pranzo Osteria 2.30. Il Führer arriva alle 3.15 quando ho finito di pranzare. Dopo 10 minuti manda il Wirt (il proprietario ndr) a chiedermi di andare al suo tavolo".  "Vado a sedermi accanto a lui mentre consuma il pranzo e parliamo", aggiunge. "Lui scrive una cartolina per me. Dopo che se ne va, Rosa, la cameriera, mi dice che non ha mai invitato nessuno in quel modo prima". Hitler è interessato al luogo dove Unity è stata concepita, il piccolo paesino di Swastika nell’Ontario, dove la famiglia ha vissuto per qualche tempo. Lei però era nata a Londra, quinta di sette figli. Il cancelliere la corteggia finché Eva Braun, per riportarlo a sè, tenta il suicidio. L'ultima annotazione nel diario è del primo settembre 1939, giorno in cui la Germania invade la Polonia, con la guerra dichiarata due giorni dopo.

 

Temeva di venire arrestata e detenuta come prigioniera politica in quanto cittadina di un Paese, il Regno Unito, divenuto "nemico". Venne rassicurata dall'entourage di Hitler che nessuno l'avrebbe sbattuta in cella. Fu allora che Unity, all'epoca 25enne, tentò il suicidio, con la pistola che le aveva regalato il Führer. Apparentemente sconvolta proprio dalla prospettiva che la Gran Bretagna e la Germania nazista si facessero guerra. Si sparò nel parco dell'Englischer Garten di Monaco. Non morì ma subì danni cerebrali e il proiettile le rimase conficcato nel cranio. Ritornò in Inghilterta, dove si spense nel 1948, all'età di 33 anni. Nel diario Unity Mitford chiama Adolf Hitler sempre “il Führer” e in alcune pagine lo descrive come “molto dolce” e "gentile". A testimonianza dell'amore folle e impossibile per un uomo che il mondo ricorderà in tutt'altro modo.

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